Spectrum Markets: sentiment ribassista sull’euro e interesse per la sterlina sullo sfondo della guerra in Ucraina
Il sentiment sull’euro è sotto pressione dopo il rifiuto di Putin di accettare la valuta europea per le esportazioni di gas, mentre ad attirare l’interesse degli investitori è la sterlina inglese a scapito di euro e dollaro. E’ quello che emerge dai dati SERIX, il sentiment degli investitori individuali europei, riferiti al mese di marzo. I dati, pubblicati da Spectrum Markets, evidenziano dunque un sentiment ribassista nei confronti dell’euro, in particolare rispetto alla sterlina e allo yen.
“La guerra in Ucraina ha comprensibilmente impattato gli investitori individuali, che il mese scorso hanno assunto posizioni significativamente ribassiste sull’euro. L’annuncio del 24 marzo scorso, nel quale il presidente Putin ha affermato che la Russia non avrebbe accettato il pagamento in euro per le esportazioni di gas, ha ulteriormente aumentato la pressione sulla valuta europea, su cui già gravava un tasso di inflazione sempre più alto. SERIX sulla maggior parte delle coppie di valute legate all’euro è andato ben al di sotto del valore neutrale di 100, scendendo a 92 contro lo yen e a un minimo record di 76 contro la sterlina”, spiega Michael Hall, Head of Distribution di Spectrum Markets.
L’inflazione dell’Eurozona è stata alimentata nelle ultime settimane dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari, che sono saliti drammaticamente dopo l’invasione dell’Ucraina. Il tasso ha già registrato un record del 5,9% a febbraio, ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della Banca centrale europea, e la maggior parte degli economisti prevede ulteriori aumenti. L’incertezza sulla probabile direzione e forza della risposta politica della BCE a tale scenario rimane un fattore chiave nel pensiero degli investitori.
Sentiment apparentemente più favorevole, invece, sulla sterlina britannica, anche contro il dollaro USA, con SERIX che ha mantenuto lo slancio rialzista visto quest’anno e ha raggiunto quota 103. Questo potrebbe essere visto come un atto di fiducia per l’attenzione che la Bank of England sta ponendo nell’affrontare l’inflazione, anticipando un’ulteriore stretta mirata della politica monetaria. Oltre a questo, è da considerarsi come il settore dei servizi, economicamente importante per la Gran Bretagna, risulti essere meno colpito dall’aumento dei prezzi dell’energia.
120,5 milioni di certificati passati di mano a marzo
Nel mese di marzo, su Spectrum Markets sono stati scambiati 120,5 milioni di certificati, con il 35,6% degli scambi effettuati al di fuori dell’orario tradizionale (cioè tra le 17:30 e le 9:00). L’86,1% dei certificati scambiati sono stati sugli indici, il 3,6% su coppie di valute, l’8,5% su materie prime e l’1,8% su azioni, con i primi tre mercati sottostanti scambiati: DAX 40 (27,1%), S&P 500 (18,9%) e OMX 30 (14,9%).
Guardando i dati SERIX per i tre principali mercati sottostanti, il DAX 40 ha mantenuto il suo valore a 100, l’OMX 30 è sceso a 99 e l’S&P 500 a 98, rimanendo in zona ribassista.