Notizie Notizie Mondo S&P500: da analisti target fino a 1350 punti

S&P500: da analisti target fino a 1350 punti

21 Settembre 2009 15:19

Legg Mason Capital Management (LCM), società specializzata nella gestione di portafogli azionari statunitensi, ritiene che il ciclo rialzista del mercato iniziato nel marzo 2009, potrebbe portare l’S&P 500 a un valore compreso tra 1250 e 1350 punti entro la fine del 2010 o entro la prima metà del 2011. LCM si aspetta la ripresa degli utili aziendali dato che l’economia statunitense sta emergendo dalla recessione più acuta degli ultimi decenni.


A differenza di molti altri osservatori che si aspettano una ripresa a rilento, Legg Mason Capital Management crede che la profondità della precedente contrazione economica possa favorire un’iniziale fase di ripresa sostenuta nella crescita del Pil seguita da una fase di crescita moderata ma ugualmente interessante. Dato che l’economia inizia a migliorare, la grande quantità di liquidità in attesa di essere investita, che genera rendimenti presso che nulli, potrebbe alimentare un forte rialzo nel mercato.


“Sicuramente assisteremo a  delle correzioni. Secondo la nostra previsione, la combinazione di migliori fondamentali e liquidità che attende di essere investita dovrebbero limitare le correzioni in un intervallo compreso tra -10%  e – 15%, pertanto saremmo sorpresi di vedere S&P 500 scendere a meno di 800 punti” ha dichiarato Robert Hagstrom, portfolio manager di Legg Mason Capital Management. Il mercato azionario statunitense si è ripreso velocemente dopo il miglioramento degli outlook passati da una prospettiva “terribile” a una “meno negativa”. Hagstrom sostiene che la fase “meno negativa” del rialzo del mercato ha quasi concluso il suo corso e da qui in avanti un ulteriore e prolungato movimento rialzista avrà come base un reale miglioramento dell’economia, che Hagstrom ritiene essere esattamente quello che accadrà nella seconda metà del 2009.


Hagstrom ha fatto riferimento a numerosi “leading indicator”, identificati dalla Ned Davis Research (NDR), che segnalano un’imminente miglioramento nell’attività economica:

 
Settore finanziario

L’indice S&P 500 ha dato risultati positivi nel marzo 2009
Lo yield spread tra i bond Moody’s Baa e i buoni del tesoro a lungo termine ha cominciato a ridursi nel dicembre 2008
 
Occupazione / compensi


Il cambio di un mese nei salari non agricoli e il cambio di un mese nell’indice “state diffusion” hanno dato risultati positivi rispettivamente in Gennaio e  Febbraio 2009
 
Sentiment


L’indice  Consumer sentiment dell’Università del Michigan ha raggiunto i minimi a Novembre 2008
 
Edilizia


Le vendite di nuove case sono scese enormemente nel Gennaio 2009
 
Spese


Il cambio di anno in anno nelle spese per i consumi personali (PCE) riguardo i beni durevoli è calato fortemente nel Dicembre 2008
 
Produzione / Scorte


Sia l’indice PMI (manufacturing Purchasing Manager’s Index) che il rapporto scorte-vendite hanno dato risultati positivi a dicembre 2008
 
“Bernanke ha capito correttamente che il “clear and present danger” (pericolo chiaro e attuale) per ora e nell’immediato futuro non è l’inflazione, ma la deflazione. In vista del crollo nel “velocity of money” (la velocità di circolazione del denaro), innescato dalla chiusura virtuale dello “shadow banking system” e del drammatico inasprimento degli standard per i prestiti bancari, crediamo che l’espansione da tre trilioni di dollari operata da Bernanke nel bilancio della Fed sia stata la medicina adatta e probabilmente abbia impedito una possibile depressione” ha aggiunto.


Alcuni commentatori hanno criticato l’espansione aggressiva del proprio bilancio da parte della Fed, sostenendo che porterà a un impennata dell’inflazione. Hagstrom però ritiene queste critiche fuori luogo.


“Fino a quando la velocità di circolazione del denaro aumenta e la crescita dei prestiti continua in maniera significativa, la possibilità che un’aggressiva espansione delle riserve porti all’inflazione è relativamente bassa” ha concluso.