Notizie Notizie Mondo S&P peggiora l’outlook sulla Spagna: il rischio torna a chiarmarsi PIGS

S&P peggiora l’outlook sulla Spagna: il rischio torna a chiarmarsi PIGS

9 Dicembre 2009 15:07

Si ricompone il quartetto dei PIGS. Nulla a che fare con i maiali, semmai con l’acronimo proposto alcuni anni fa dall’analista di una casa d’affari per identificare Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna: un gruppo di paesi inseriti nell’Ue ma caratterizzati da un elevato livello di debito pubblico e quindi storicamente ritenuti maggiormente vulnerabili. E proprio su tali Paesi si sta assistendo a un’escalation del rischio percepito.

 

L’agenzia internazionale Standard & Poor’s ha annunciato di aver ridotto da stabile a negativo l’outlook sul rating della Spagna, aprendo di fatto la strada a futuri eventuali declassamenti, e confermando contestualmente il rating AA+ di lungo termine. La decisione è stata motivata dalle attese di una più bassa crescita del Pil e di deficit fiscali elevati nel medio termine. Lunedì S&P aveva preso una decisione analoga sul rating greco, declassato poi il giorno successivo da Fitch e sempre sulla base dell’insostenibilità dello stato delle finanze pubbliche. Il tema di fondo evidenziato dalle agenzie di rating è infatti la prevedibile esplosione del rapporto tra debito pubblico e Pil in tali Paesi.

Il sereno, tornato dopo le dichiarazioni del ministro delle Finanze greco che stamattina ha categoricamente escluso il default dello Stato dalle sue obbligazioni e la necessità delle banche del paese di nuove risorse, ha così lasciato il passo a nuove minacciose nubi. Anche i mercati azionari hanno girato al ribasso, trainati da Madrid, dove l’Ibex è arrivato a perdere quasi il 2 per cento. A Milano il Ftse Mib registra attualmente un ribasso superiore al punto percentuale dopo essersi riportato in positivo nel primo pomeriggio.


Ma non ci sono solo i “maiali” se è vero che oggi gli spread sui credit default swap (le speciali polizze di assicurazione sui default dei bond) sulla Gran Bretagna hanno superato quelli del Portogallo. Più alto è il prezzo del Cds, tanto più il mercato percepisce un rischio per quell’emittente. Ebbene oggi il Cds legato alla Gran Bretagna è salito a 77,4 punti base, proprio mentre negli stessi minuti quello sul Portogallo stazionava a 75,85 bp). Ai mercati non è piaciuta l’assenza di misure all’insegna del rigore fiscale tra quelle presentate oggi dal Cancelliere dello Scacchiere. Alistair Darling ha anche chiarito di attendersi che il rapporto debito/Pil raggiungerà il 56% tra 2009 e 2010, toccando un massimo al 78% tra 2014 e 2015.