Notizie Notizie Mondo S&P 500, i target di Bofa e altri broker per il 2025: c’è chi punta a 7.000

S&P 500, i target di Bofa e altri broker per il 2025: c’è chi punta a 7.000

3 Dicembre 2024 16:07

Wall Street continua ad aggiornare i record storici e si appresta a chiudere un 2024 da incorniciare. Secondo gli analisti, però, i listini americani hanno ancora spazio per salire ulteriormente l’anno prossimo. L’ultima banca d’affari a rilasciare un outlook positivo sull’azionario Usa è stata Bank of America, ma sono già diversi i broker che hanno fornito proiezioni positive sull’indice S&P 500. Eccone alcune.

S&P 500 pronto a migliorare la performance del 2023

Con una performance che sfiora il 27% da inizio anno, l’S&P 500 è sulla buona strada per superare il guadagno del 23% messo a segno nel 2023. Si tratterebbe della prima sequenza di rialzi consecutivi superiori al 20% dal periodo 1995-98.

A guidare il rally degli ultimi due anni (+58% da fine 2022) sono state soprattutto le big tecnologiche, con aumenti superiori al 150% per i colossi Amazon, Meta, Nvidia e Tesla.

Il target e i consigli di Bank of America

Cionostante, il rally di Wall Street non è ancora finito, almeno secondo Bank of America, che ha fissato un obiettivo di 6.666 punti per l’S&P 500 a fine 2025. Il target sottintende un guadagno di oltre il 10% rispetto alla chiusura di ieri, a 6.047 punti.

L’ottimismo della banca d’affari statunitense è giustificato dalle forti aspettative di crescita dell’economia Usa, in un contesto di tassi più bassi e aliquote fiscali più contenute. Nel dettaglio, BofA prevede un’espansione del 2,4% nel 2025, rispetto al 2,1% del consensus di Bloomberg.

BofA predilige dunque le aziende più sensibili al Pil, con una preferenza per le società value a grande capitalizzazione e per i seguenti settori: finanziario, beni di consumo discrezionali, materiali, immobiliare e servizi. Il rally degli ultimi due anni, guidato dalle azioni tecnologiche, dovrebbe estendersi ai 493 titoli dell’S&P 500 al di fuori dei Magnifici 7.

Le altre proiezioni sull’S&P 500

Il target di Bank of America è uno dei più ambiziosi rilasciati finora, ma non il più alto. Vediamo alcune altre proiezioni sull’indice S&P 500 per l’anno prossimo.

Goldman Sachs positiva ma con due dubbi

Goldman Sachs ha stimato per l’S&P 500 un obiettivo di 6.500 punti a fine 2025, con un upside potenziale del 9% rispetto all’ultima chiusura.

La banca d’investimento prevede un mix favorevole di tagli dei tassi della Fed e crescita economica, con un Pil reale in aumento del 2,5% l’anno prossimo. La dinamica positiva degli utili (+11% per gli EPS dell’indice) dovrebbe sostenere ulteriori rendimenti dell’S&P500.

Sullo sfondo, due incognite: la minaccia dei dazi e i dubbi sulla sostenibilità fiscale. Inoltre, il recente ottimismo potrebbe determinare una successiva correzione del mercato azionario, che nel frattempo è sempre più concentrato su pochi titoli. Secondo Goldman, il 2025 registrerà la performance relativa dei “magnifici sette” più esigua dal 2017.

Gli scenari bullish e bearish secondo Morgan Stanley

Anche Morgan Stanley ha un target di 6.500 punti per fine 2025, con un obiettivo di 7.400 nello scenario bullish e un limite di 4.600 nel caso più ribassista. Gli analisti citano rischi “più ampi del normale” e una ” potenziale incertezza” derivante dal recente risultato elettorale.

Ubs long grazie anche all’AI

Appena dopo l’esito delle elezioni americane, Mark Haefele, Global Wealth Management Chief Investment Officer presso UBS, ha espresso un obiettivo di 6.600 punti per l’S&P 500 entro fine 2025, supportato dal continuo slancio economico, dal rallentamento dell’inflazione e da tendenze secolari favorevoli, tra cui l’intelligenza artificiale. Minori tasse e una deregolamentazione dei settori energetico e finanziario sotto l’amministrazione Trump potrebbero fornire ulteriore sostegno.

Yardeni: S&P 500 a 10.000 punti entro fine 2029

Ancora più elevata la stima di Yardeni Research, che prevede un obiettivo di 7.000 punti entro la fine dell’anno prossimo. Secondo la società, il “Trump 2.0 rappresenta un importante cambio di regime, rialzista per l’economia e per l’azionario”.

La proiezione è basata, tra le altre cose, sulla prospettiva di una minore aliquota fiscale (15%, rispetto all’attuale 21%), di deregulation e di una crescita più rapida della produttività. Estendendo l’orizzonte temporale, Yardeni vede l’S&P 500 a 8.000 punti nel 2026 e 10.000 entro fine decennio, con un rendimento annuo del 16%.