Sorgenia: soci e banche firmano accordo su debito, escono Cir e Verbund
E’ stato finalmente raggiunto l’accordo tra gli attuali azionisti diretti e indiretti di Sorgenia (Cir, Sorgenia Holding e Verbund) e le 21 banche creditrici sulla ristrutturazione del debito della società da 1,8 miliardi di euro. Contestualmente, ha fatto sapere una nota, Sorgenia ha sottoscritto un accordo di moratoria (standstill) con gli stessi istituti finanziatori.
Il processo di ristrutturazione dell’indebitamento di Sorgenia, ha precisato la nota, seguirà la procedura “ex 182 bis” e prevedrà, inter alia, un aumento di capitale da 400 milioni di euro al quale non parteciperanno gli attuali azionisti e che sarà interamente sottoscritto dalle banche finanziatrici attraverso la conversione di crediti nel capitale della società. E’ inoltre prevista da parte delle banche la conversione di crediti per un importo pari a 200 milioni di euro in un prestito convertendo.
Una volta perfezionata l’operazione, in particolare con la sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte dei nuovi azionisti dopo l’omologa ex 182 bis, Cir, Sorgenia Holding e Verbund non deterranno più azioni di Sorgenia. E’ previsto che agli azionisti diretti Sorgenia Holding e Verbund venga riconosciuto un earn-out: in particolare, in caso di distribuzioni e/o realizzi futuri, Sorgenia Holding e Verbund riceveranno il 10% dell’importo ottenuto che ecceda il capitale sottoscritto dalle banche finanziatrici capitalizzato al 10% annuo. I successivi passaggi dell’operazione, il cui completamento potrebbe avvenire intorno alla fine dell’anno, saranno tempestivamente comunicati al mercato.
Il nuovo azionariato di Sorgenia dovrebbe vedere Monte dei Paschi di Siena primo azionista con circa il 22%, seguito da Ubi banca ( 18%), Banco Popolare ( 11,5%), Intesa Sanpaolo e Unicredit entrambe con il 10% e Bpm (9%).