Confindustria: Italia continua a essere in crisi, Pil visto piatto nel 2014

La Confindustria lancia l’allarme: “l’Italia era in crisi prima della crisi e continua ad esserlo. Gli ultimi dati confermano le nostre stime di dinamica piatta del Pil nel 2014”. Il quadro non certo confortante è tracciato nella Congiuntura flash del Centro Studi di Confindustria, che già rivolge l’attenzione al 2015 il cui risultato va però costruito nella seconda metà di quest’anno. “Partendo da fermi l’impresa è più difficile, ma non impossibile se si agisce in prima battuta sul credito, sulla competitività e sugli investimenti pubblici. E se si lavora con ancor più lena sui molti fronti delle riforme, per restituire fiducia alle famiglie e alle imprese“, aggiungono gli esperti di viale dell’Astronomia.
L’incremento della produzione industriale in giugno (+0,7%) limita ad una contrazione di mezzo punto percentuale per il secondo trimestre. Un dato coerente con un Pil in lieve flessione (-0,1%) registrato nei primi tre mesi del 2014. “Questo conferma i rischi al ribasso delle previsioni, nonostante l’anticipatore Ocse continui a prospettare progressi”, si legge nella Congiuntura flash di luglio.
Uno spiraglio di luce si intravede nel mercato del lavoro, il cui deterioramento “appare essersi arrestato al di là delle fluttuazioni mensili”. Il numero di persone occupate in Italia è rimasto pressoché stabile nei primi due mesi dell’anno e ha oscillato nei tre successivi: +91 mila unità in marzo, -87mila in aprile e +52 mila in maggio-giugno. Il tasso di disoccupazione in maggio si è attestato al 12,6%, sui livelli dell’autunno scorso. Inoltre sono migliorate le aspettative delle imprese sull’occupazione per il trimestre in corso.
Confindustria sottolinea poi che non vede attenuarsi il credit crunch in Italia: i prestiti alle imprese sono scesi a maggio, mentre a giugno il 13,1% delle imprese non ha ottenuto il credito richiesto. “Il mercato creditizio potrebbe giovarsi degli acquisti da parte della BCE di titoli ABS, che libererebbero capitale delle banche favorendo l’offerta di nuovi impieghi ora che la domanda ha smesso di ridursi”, spiega la Confindustria sottolineando però che al momento si tratta solo di un annuncio.
Infine uno sguardo sulla dinamica dei prezzi, che in giugno hanno frenato ancora (+0,3%) rispetto a maggio (+0,5%). Secondo il Centro Studi di viale dell’Astronomia a contribuire maggiormente allo scivolamento verso “la deflazione sono le componenti più direttamente legate all’andamento delle quotazioni delle commodity”.