Notizie Notizie Mondo Société Générale vuole saldare il suo debito con lo Stato: al via aumento di capitale

Société Générale vuole saldare il suo debito con lo Stato: al via aumento di capitale

6 Ottobre 2009 07:30

Société Générale, una delle maggiori banche francesi, tira fuori il cappello per chiedere fondi agli azionisti. L’istituto ha dato la sveglia questa mattina ai mercati annunciando un aumento di capitale da 4,8 miliardi di euro. Una somma, che sarà utilizzata per rimborsare – immediatamente dopo la chiusura dell’operazione – gli aiuti di Stato e che riguarderà l’integrità degli strumenti emessi a beneficio della società a partecipazione pubblica.


Lo Stato francese durante la crisi aveva versato 3,4 miliardi nelle casse di SocGen. E adesso la banca vuole saldare il suo debito. Ma non solo. L’istituto raccoglierà fondi attraverso l’emissione di nuove azioni con l’intenzione di procedere anche all’acquisizione del 20% di Credit du Nord in mano a Dexia e di “cogliere le occasioni di crescere all’esterno, se necessario”.


Entrando nel merito dell’operazione gli azionisti della banca francese potranno acquistare due nuove azioni ogni nove detenute a 36 euro ciascuna. Si tratta di un prezzo del 26,9% inferiore alla chiusura di Borsa di ieri. Le sottoscrizioni si potranno effettuare tra il 9 e il 20 ottobre. La banca ha assicurato che l’aumento di capitale non avrà alcun impatto sugli utili per azione del 2010. E gli analisti di mercato al momento non battono ciglio alla notizia.


“SocGen – ricordano a Centrosim – è l’ultima di una lunga serie di istituzioni finanziarie che hanno annunciato piani di rafforzamento patrimoniale dai primi di settembre, in concomitanza con le iniziative del G 20 e delle conseguenti determinazioni delle autorità di vigilanza”. La scorsa settimana Unicredito e Intesa hanno comunicato le loro iniziative per migliorare i ratios di capitale. La settimana precedente era stata la volta di Mediobanca. “Riteniamo che il mercato possa penalizzare le banche che non sfruttano questa fase favorevole alle emissioni azionarie per raccogliere capitali e restituire i fondi statali (Tremonti bonds)”, concludono gli esperti.