Notizie Certificates Da Société Générale un tris di Callable Equity Protection 100 con premio di richiamo dell’1% mensile e protezione del 100% a scadenza

Da Société Générale un tris di Callable Equity Protection 100 con premio di richiamo dell’1% mensile e protezione del 100% a scadenza

23 Maggio 2023 17:38

L’ultima tornata di trimestrali di Piazza Affari ha mostrato segnali incoraggianti, consentendo al Ftse Mib di mantenersi prevalentemente nella fascia compresa tra 27.000 e 28.000 punti. Nonostante lo scenario sfidante, in un contesto economico ancora caratterizzato da incertezza, le principali società quotate a Milano hanno fornito indicazioni positive, evidenziando solidi fondamentali e confermando le prospettive di crescita.

In spolvero il settore bancario, storicamente quello con il maggior peso specifico a Piazza Affari, grazie all’aumento dei margini di interesse e delle commissioni, che hanno trainato i conti degli istituti di tutte le dimensioni.

Ma a riportare risultati più che soddisfacenti sono stati anche altri comparti, come il lusso, le compagnie petrolifere e le utility. Per quanto riguarda gli altri settori, il parziale rallentamento dei prezzi energetici ha contribuito in molti casi a contenere i costi e l’aumento dei prezzi di vendita dei beni ha permesso di compensare eventuali diminuzioni dei volumi.

Risultati importanti per tre big di Piazza Affari

Fra le big cap di Piazza Affari, vale la pena sottolineare in particolare le trimestrali di tre colossi: Intesa Sanpaolo, Enel ed Eni.

La banca guidata da Carlo Messina ha chiuso il primo trimestre del 2023 con un utile netto che ha sfiorato i 2 miliardi di euro, in forte crescita rispetto agli 1,04 miliardi dei primi tre mesi dell’anno scorso. La previsione sugli utili di fine anno è stata alzata a 7 miliardi, con la promessa di distribuire agli azionisti 5,8 miliardi quest’anno, tra dividendi e buy back. Il settore, peraltro, continuerà a beneficiare della politica monetaria della Bce, intenzionata ad alzare ancora i tassi per raffreddare l’inflazione.

Performance ragguardevole anche per Enel, i cui risultati confermano ulteriormente la solidità del modello di business integrato. Il gruppo ha realizzato significativi progressi nell’esecuzione del piano di riposizionamento e nelle dismissioni di attività non core, superando metà del target di 21 miliardi previsto dal Piano Strategico 2023-2025. L’ampia visibilità sul prosieguo dell’anno ha consentito di confermare le guidance 2023 su Ebitda, utile netto e indebitamento.

Anche Eni ha ribadito le prospettive per il 2023, dopo aver conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari. Malgrado l’indebolimento dello scenario, i conti sono stati sostenuti dai settori E&P e Gas/LNG, permettendo anche di confermare l’aumento del dividendo 2023 a 0,94 euro per azione e l’avvio del programma di buy-back da 2,2 miliardi.

La novità in casa SG con vista sull’Italia

Per prendere posizione sulle suddette blue chip di Piazza Affari, Société Générale (SG) ha emesso sul segmento EuroTLX di Borsa Italiana tre nuovi certificati Callable Equity Protection 100 con scadenza massima fissata al 28 dicembre 2026. La nuova emissione comprende il certificato con ISIN XS2395029387 legato all’azione Intesa Sanpaolo, l’ISIN XS2395029114 con sottostante Enel e l’ISIN XS2395029205 sul titolo ENI.

I nuovi prodotti sono classificati come certificati a capitale protetto secondo la classificazione Acepi, una categoria di certificati ormai sempre più proposta sul mercato alla luce del contesto di tassi più elevati. Per questa emissione SG ha deciso di puntare su un meccanismo detto “Callable”, innovativo per il mondo dei certificati, che prevede che il richiamo anticipato non sia legato ad una determinata barriera, ma possa avvenire a discrezione dell’emittente.

Premio di richiamo con protezione integrale del capitale

I nuovi Callable Equity Protection 100 prevedono su base mensile (dal 1° al 42° mese) la possibilità a discrezione di Société Générale di richiamare anticipatamente i prodotti, corrispondendo, in tal caso, un importo lordo di liquidazione pari al 100% del valore nominale (100 euro) maggiorato del premio di richiamo lordo dell’1% moltiplicato per il numero di mesi trascorsi dall’emissione dei prodotti (rendimento lordo del 12% espresso su base annua).

A titolo di esempio prendiamo il certificato (ISIN XS2395029387) legato all’azione Intesa Sanpaolo. Se l’esercizio dell’opzione di richiamo anticipato viene esercitato dall’Emittente al termine del mese 10, tale certificato corrisponderà un importo lordo di liquidazione pari al 110% del valore nominale (100% + 1%x10). Dato che il valore nominale è di 100 euro per strumento, l’investitore riceverà in questo caso 110 euro lordi.

Nel caso in cui l’Emittente decidesse di non esercitare il richiamo anticipato durante la vita dei certificati, alla data di scadenza (28 dicembre 2026) si profilano due possibili scenari di rimborso:

  1. Se, alla data di valutazione finale (17 dicembre 2026), la quotazione dell’azione sottostante è pari o superiore al suo livello iniziale (100%), l’investitore riceverà un importo lordo di liquidazione pari al 100% del valore nominale maggiorato della performance (positiva) del titolo, senza cap;
  2. Se, invece, l’azione sottostante vale meno del suo livello iniziale (100%), il certificato rimborserà l’importo minimo di rimborso pari al 100% del valore nominale.