Notizie Certificates Da Leonteq un certificato Express Autocallable per puntare sulla ripartenza del petrolio

Da Leonteq un certificato Express Autocallable per puntare sulla ripartenza del petrolio

30 Marzo 2023 11:41

Negli ultimi mesi, i mercati petroliferi internazionali hanno registrato una notevole volatilità, con i prezzi che sono crollati da un picco di 120 dollari al barile, nel giugno 2022, a circa 70 dollari qualche giorno fa (20 marzo), a causa dei timori per la politica di rialzo dei tassi di interesse delle banche centrali, in primis Fed e Bce. Il calo del prezzo del petrolio si è verificato nonostante i problemi legati alle catene di approvvigionamento e il piano della Russia di tagliare la produzione di greggio di 500.000 barili al giorno a marzo, confermato fino a fine giugno.

Ci troviamo di fronte a dei minimi di mercato importanti per Brent e Wti che potrebbero preannunciare un’inversione di tendenza in risposta a notizie specifiche, come il recente rapporto dell’Opec. L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio prevede infatti un aumento della domanda di petrolio, basandosi su tre osservazioni: in primo luogo, la prospettiva di una recessione globale sembra ridimensionarsi; l’allentamento delle restrizioni legate al Covid-19 da parte della Cina porta poi a prevedere un miglioramento economico e, infine, il cartello ha previsto un ulteriore calo della produzione russa nel 2023.

Un modo alternativo di investire sul petrolio

Per prendere posizione sull’oro nero, Leonteq (membro di ACEPI, l’Associazione Italiana Certificati e Prodotti d’investimento) ha deciso di quotare su EuroTLX di Borsa Italiana un nuovo certificato Express Autocallable (ISIN CH1248693124) con sottostanti i due diversi tipi di petrolio grezzo Brent e Wti. Si tratta di un prodotto (categoria ACEPI: certificati a capitale condizionatamente protetto) con diversi i punti di forza, che analizzeremo in questo articolo. L’elemento fondamentale è la struttura del certificato che permette all’investitore grande flessibilità e resilienza anche in caso di ulteriori fasi di ribasso che potrebbero verificarsi sui mercati sia nel breve che nel medio periodo.

Il nuovo certificato con ISIN CH1248693124 ha un prezzo di emissione di 1.000 euro per strumento, scadenza a due anni (18 febbraio 2025), cedola condizionata mensile di 10 euro, pari ad un massimo annuo del 12%, e barriera profonda al 60%. Quest’ultimo elemento, sommato al fatto che la barriera è europea, quindi con valutazione del valore dei sottostanti ai fini della restituzione del capitale solo a scadenza, ne fa un prodotto pensato per affrontare anche le fasi di debolezza del mercato.

Come funziona l’incasso della cedola

Ogni mese, nella rispettiva data di osservazione, il certificato pagherà una cedola di 10 euro per strumento a condizione che il prezzo di chiusura ufficiale di tutti i sottostanti (future sul Brent e sul Wti) sia al di sopra del livello di attivazione della cedola (in questo caso uguale al livello barriera, pari al 60% del livello di fixing iniziale).

Non solo, la cedola gode anche dell’effetto memoria. Questo significa che un premio non pagato non è definitivamente perduto ma portato in memoria: nelle successive date di osservazione, qualora si verificassero le condizioni che danno diritto al pagamento, le cedole non pagate in precedenza verrebbero distribuite insieme a quella di pertinenza di detta data di osservazione.

Si segnala che ad oggi il certificato ha già pagato la prima cedola di 10 euro il 23 marzo e la prossima data di osservazione sarà il 18 aprile. Attualmente, il peggiore dei sottostanti è il petrolio grezzo Brent che dista circa il 34% dalla barriera di attivazione della cedola.

Possibilità di rimborso anticipato e scenari a scadenza

Il prodotto offre agli investitori un altro vantaggio: l’autocallability. In pratica, dal 18 agosto il certificato permette anche il pagamento anticipato del capitale nominale (1.000 euro per strumento) nel caso in cui tutti i sottostanti siano sopra il livello di richiamo anticipato, fissato al 100% del livello di fixing iniziale alla prima osservazione e discendente nel tempo (il livello trigger per l’autocall scende del 5% ogni anno a partire dall’osservazione del 18 agosto 2023 fino al 90% del 18 settembre 2024). Tale sistema viene incontro all’investitore, incrementando le probabilità di restituzione del capitale nominale.

Infine, se il certificato non è stato liquidato anticipatamente, a scadenza (18 febbraio 2024) sono due gli scenari possibili: se l’evento barriera non si verifica, ovvero se il livello di fixing finale di tutti i sottostanti è superiore al rispettivo livello barriera (60% del livello di fixing iniziale), l’investitore riceverà il 100% del valore nominale (1.000 euro a certificato), più la cedola di pertinenza del periodo 10 euro ed eventualmente le altre portate in memoria. Se l’evento barriera si verifica, l’investitore riceverà un rimborso uguale al capitale nominale decurtato della performance del sottostante con la peggior performance rispetto al livello di fixing iniziale.

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