Notizie Notizie Italia Societe Generale lancia una nuova emissione di 21 cash collect su azioni e indici

Societe Generale lancia una nuova emissione di 21 cash collect su azioni e indici

14 Aprile 2020 12:28

Societe Generale amplia la gamma di certificati di investimento proponendo su EuroTLX ventuno nuovi Cash Collect, che consentono di prendere posizione su alcuni titoli azionari italiani e stranieri (Eni, Enel, Azimut, FCA, Unicredit, Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Renault, Vallourec, BNP Paribas e Repsol) e sui principali indici azionari (FTSE MIB, Euro STOXX Banks, Euro STOXX Oil & Gas, Euro STOXX Automobiles & Parts, DAX e CAC 40). I certificati hanno una durata massima di due anni.

Questi prodotti prevedono la possibilità di ottenere premi trimestrali condizionati lordi dall’1,25% al 5,10%, corrispondente ad un potenziale rendimento annuo lordo dal 5% al 20,40% se, alla relativa data di valutazione, il valore di chiusura del sottostante risulta pari o superiore alla Barriera sul Premio (posta dal 60% al 85% dello Strike, a seconda del certificato). In tal caso, l’investitore riceve il premio del trimestre corrente nonché i premi condizionati non distribuiti nei trimestri precedenti nei quali non si era verificata la condizione di pagamento (Effetto Memoria). In caso contrario non viene distribuito alcun premio e si rinvia alla data di valutazione del premio successiva.

Inoltre, i certificati offrono la possibilità di liquidazione anticipata su base trimestrale (a partire dalla seconda data di osservazione, ovvero a partire dal 5 ottobre 2020), con un importo di rimborso pari al 100% del valore nominale (100 euro), se il valore di chiusura del sottostante risulta pari o superiore allo Strike. In caso contrario l’investimento prosegue.

Infine, qualora il certificato non sia stato liquidato anticipatamente, è prevista la protezione condizionata del valore nominale a scadenza, con un importo di rimborso pari al 100% del valore nominale (100 euro), se il valore di chiusura del sottostante risulta pari o superiore alla Barriera sul Capitale (posta dal 60% all’85% dello Strike, a seconda del certificato). Altrimenti l’investitore riceve il Valore Nominale moltiplicato per la performance finale del sottostante, con conseguente perdita sul capitale investito.