Snam: la svolta verso l’Europa, ancora 5 miliardi di capex dopo il 2015. 1 mld per acquisizioni
La Snam vuole diventare il maggiore hub del gas nell’area del Mediterraneo e regalare ancora soddisfazioni ai suoi azionisti. Il piano strategico 2012-2015 candida il gruppo di San Donato Milanese a rivestire un ruolo da protagonista nell’integrazione delle reti a livello europeo. I primi passi sono già stati compiuti e la chiave di volta è l’alleanza con Fluxys. Insieme alla società belga, Snam ha già rilevato le quote di Eni nei gasdotti internazionali e nell’Interconnector, la pipeline sottomarina che collega l’Inghilterra e il Belgio e che consente un collegamento strategico tra il Regno Unito e le principali piazze europee del trading di gas.
Il piano presentato oggi rappresenta quindi un punto di svolta nella storia della società che controlla la rete gas in Italia. Anche perché Snam si prepara a dire addio alla casa madre Eni, come stabilito nel decreto liberalizzazioni varato dal Governo. I tempi sono abbastanza lunghi, ma già entro quest’anno il gruppo guidato da Carlo Malacarne punta ad ottenere un credit rating indipendente per poter accedere direttamente al mercato dei capitali. Nel frattempo Snam ha in programma per il 2012 un piano di investimenti da 1,4 miliardi di euro, mentre nel 2013-2015 i capex raggiungeranno i 5,3 miliardi di euro.
“Il piano di investimenti da 6,7 miliardi di euro conferma il forte impegno per lo sviluppo delle infrastrutture gas finalizzato a incrementare la flessibilità del sistema e a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti”, ha dichiarato il Ceo Malacarne. Ma non è tutto. Snam sta già guardando oltre il 2015. Secondo gli studi di fattibilità, i progetti in cantiere dopo l’arco di piano aumenteranno la capacità d’entrata del gas in Italia di circa 26 miliardi di metri cubi l’anno grazie a investimenti per circa 5 miliardi di euro.
Con la realizzazione del piano di investimenti, il valore della “Regulated asset base” (RAB) è stimato in crescita di circa il 4% medio annuo fino al 2015. E così la società si impegna a mantenere l’obiettivo di un leverage medio compreso tra il 50% e il 55% in termini di debito/RAB. Inoltre, come dichiarato dal Cfo Paccioretti, Snam ha la flessibilità per aumentare il debito di circa 1 miliardo di euro per realizzare possibili acquisizioni.
Per quanto riguarda la cedola, nel 2011 Snam ha distribuito 0,24 euro per azione, mentre il dividendo dell’esercizio in corso aumenterà di 4 punti percentuali. Un motivo in più per rendere attraente un titolo che comunque negli ultimi anni ha già regalato parecchie soddisfazioni ai suoi azionisti. Da fine dicembre 2001, quando Snam sbarcò a Piazza Affari, l’azione ha reso oltre il 100% per chi l’avesse acquistata in sede di offerta iniziale.