Notizie Notizie Mondo Si moltiplicano le cassandre sulle sponde del Tamigi: cresce la paura di una recessione

Si moltiplicano le cassandre sulle sponde del Tamigi: cresce la paura di una recessione

9 Luglio 2008 08:07

La Cool Britannia non esiste più. Quella che per dieci anni – dal 1997 in avanti con l’avvento dei New Labour al governo sotto la guida di un carismatico Tony Blair  – è stata la Gran Bretagna alla moda e finanziariamente smaliziata, adesso appare solo come un’etichetta stinta. I lustrini del glamour, che tanto hanno fatto parte della politica e dell’economia di quegli anni, non abitano più al numero 10 di Downing Street.

 

Adesso sulle sponde del Tamigi soffia sempre più forte il vento della recessione. E sono proprio i sudditi di Sua Maestà per primi da mesi a risvegliarsi dalle sbornie dell’ultimo decennio. L’ultima conferma arriva dalll’autorevolissima Nationwide Building Society, che ha calcolato questa mattina che la fiducia dei consumatori in Gran Bretagna è scesa a giugno di sei punti toccando il livello 63.

 

Bisogna rimettere indietro le lancette di quattro anni per rivedere quel valore. Inflazione e rallentamento dell’economia globale sono la prima fonte di preoccupazione all’ombra del Big Ben. Ma non solo. Da un sondaggio condotto dalla British Chamber of Commerce su un campione 5mila imprese sono emersi segnali allarmanti provenienti dal crollo degli ordini nel secondo trimestre dell’anno. Tanto che è stata utilizzata per la prima volta proprio la parola finora ritenuta impronunciabile: quella che inizia per erre e finisce per e.

 

Se la morsa del credito continuerà a stringere, ha rincarato la dose David Kern, capo economista dell’organizzazione, “ci troveremo di fronte a un serio rischio di recessione”. “L’inversione di tendenza del settore immobiliare dopo la crescita dei prezzi degli ultimi anni si sta facendo sentire soprattutto sui consumatori, che iniziano ad evidenziare maggiore pessimismo e che, ci aspettiamo, rallenteranno sensibilmente la dinamica dei consumi”, sostengono invece gli esperti di Bsi, secondo cui il periodo più critico dovrebbe essere la seconda parte del 2008.

 

La loro previsione lascia poco spazio di manovra: “A prescindere dall’effettivo verificarsi di una recessione in Inghilterra, i prossimi anni vedranno una crescita non lontana dall’1% in media, sensibilmente inferiore agli ultimi quindici anni (PIL medio annuo al 2,9%), principalmente a causa della necessità di rientro degli eccessi del settore immobiliare e finanziario”.