Alcoa, trimestrale poco sopra le attese
Il valzer delle trimestrali è iniziato oltreoceano. Ed è toccato ad Alcoa dare il via alla tanto attesa stagione delle earning season, che tasterà il polso alla situazione microeconomica statunitense in uno scenario in cui i profitti sono in costante frenata. Sarà poi la volta delle società europee svelare i risultati del secondo trimestre 2008.
La nuova stagione delle trimestrali a stelle e strisce sembra essere partita con il piede giusto in America: il colosso dell’alluminio ha archiviato il secondo trimestre del 2008 con un utile netto pari a 546 milioni di dollari (ovvero 66 centesimi per azione) contro i 303 milioni (ovvero 37 centesimi) messi a segno nei primi tre mesi dell’anno in corso. In flessione del 24% rispetto ai 715 milioni di dollari (ovvero 81 centesimi) riportati un anno fa. A pesare sono stati soprattutto – come precisa la società in una nota – gli alti costi di produzione che hanno impattato sull’intera industria dell’alluminio. Non solo. Nell’ultimo trimestre il terzo produttore al mondo di alluminio ha scontato anche oneri per 39 milioni (ovvero 5 centesimi), legati allo scoppio di un gasdotto nell’Australia occidentale.
Segno meno anche per il giro d’affari, che si è attestato a quota 7,6 miliardi di dollari contro gli 8,1 miliardi registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Anche in questo caso i ricavi sono stati migliori delle attese degli esperti che prevedevano una cifra pari a 7,37 miliardi di dollari.
Dati negativi, tuttavia lievemente migliori rispetto a quanto previsto dal mercato, che stimava un utile per azione pari a 65 centesimi. Lo conferma il fatto che a Wall Street, nell’after-hours, il titolo Alcoa ha reagito bene. È schizzato dii oltre sei punti percentuali dopo la contrazione superiore al 3% a 32,33 dollari fatto registrare in chiusura di contrattazioni, prima della diffusione dei risultati.
Alcoa è dunque la prima società del Dow Jones industrial a presentare i conti del quarter chiuso a giugno. Secondo quanto riportato dall’agenzia internale Bloomberg, a detta degli esperti i profitti delle altre società potrebbero segnare un calo di circa il 10% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
