Notizie Notizie Italia Si mette in moto la macchina organizzativa delle nozze Hera-Enìa-Iride

Si mette in moto la macchina organizzativa delle nozze Hera-Enìa-Iride

27 Maggio 2008 08:18

Soffia caldo il vento dell’M&A nel mondo delle utilities italiane. I vertici di Enia, Iride ed Hera hanno firmato ieri a Piacenza l’attesa lettera d’intenti per avviare quella che sarà la trattativa che porterà dritti alla nascita di una nuova società, che per importanza si collocherà subito dopo il polo formato da A2A. Il menage a trois sull’asse emiliano-genovese darà vita a un colosso che vanterà oltre 5,5 miliardi di capitalizzazione di Borsa e che potrà contare su undicimila dipendenti a fronte di un bacino di 6 milioni di clienti.

Fiore all’occhiello della super utility del centro nord innanzitutto la leadership domestica nel settore dei servizi ambientali con 5,3 milioni di tonnellate di rifiuti trattati. Ma non solo. Suo sarà infatti il secondo posto nella gestione delle acque e il terzo per metri cubi di gas venduti. “Si tratta di una notizia positiva, anche se riteniamo già scontata dal mercato”, commentano gli esperti di Euromobiliare, sottolineando che non esistono obiettivi intermedi se non quello del matrimonio, possibilmente entro l’anno.

Secondo il broker il processo di integrazione procederà a tappe, articolandosi prima in un’attenta analisi delle sinergie tra i gruppi coinvolti e relativi punti di forza, poi in un esame della struttura organizzativa e infine nel calcolo dei concambi ritenuti fair. Anche se la maggior parte degli esperti di mercato ritiene che sarà Iride a strappare il concambio più favorevoli, i giochi sono ancora tutti da scrivere.

Per queste fasi da oggi ufficialmente scenderà in campo il mondo dei consulenti finanziari. Banchieri d’affari, avvocati specializzati in fusioni e aggregazioni, advisor si confronteranno per affiancare Enia, Iride ed Hera nelle difficoltose procedure che conduranno al loro matrimonio e al successivo sbarco di un solo gruppo quotato in Piazza Affari.

Sui tempi nessuna notizia è trapelata, per il momento. Mentre sul fronte governance la speculazione ha iniziato a ragionare: scartato il sistema duale, le voci che circolano negli ambienti finanziari concordano nel dare chance a Tomaso Tommasi di Vignani come possibile presidente del nuovo gruppo, mentre a Roberto Bazzano, attualmente sul ponte di comando di Iride, dovrebbe andare l’incarico di amministratore delegato.