Si accentua la recessione per l’Italia. Pil scende al ritmo del 2,5% annuo
Si conferma la fase di pronunciata debolezza dell’economia italiana con il Pil che nel secondo trimestre dell’anno è sceso al ritmo più marcato da fine 2009. La stima preliminare diffusa dall’Istat evidenzia nel secondo trimestre 2012 un calo del prodotto interno lordo italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, nell’ordine dello 0,7% sul trimestre precedente e del 2,5% rispetto all’analogo periodo 2011. E’ flessione tendenziale più marcata degli ultimi 2 anni e mezzo (nel quarto trimestre 2009 il Pil era sceso del 3,5% a/a). Il consensus era per un calo dello 0,6% t/t e del 2,3% annuo. Nel primo trimestre la flessione del Pil era stata dello 0,8% t/t e dell’1,4% tendenziale.
I dati Istat evidenziano come il calo congiunturale sia la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Il secondo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2011. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti ed è diminuito dello 0,7% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il Pil è aumentato del 2,2% negli Stati Uniti, ed è diminuito dello 0,8% nel Regno Unito.
Quarto trimestre consecutivo con Pil in calo a livello congiunturale
Per l’Italia si tratta del quarto trimestre consecutivo in calo a livello congiunturale. Per l’intero 2012 il Fmi prevede una contrazione dell’1,9% con andamento negativo anche il prossimo anno indicando una flessione dello 0,3%. Le stime diffuse il mese scorso da Bankitalia sono invece di un -2% circa quest’anno per poi assistere a una ripresa della dinamica del prodotto interno lordo nel corso del 2013. A pesare maggiormente, secondo l’istituto di Via Nazionale, sarà il calo dei consumi (-2,5 per cento quest’anno e di quasi l’1% nel 2013).
Produzione industriale torna a scendere a giugno
Debolezza della congiuntura confermata dai dati di giugno sulla produzione industriale. Il calo è stato dell’1,4% m/m a giugno dal +1% fatto segnare a maggio. Su base annua risulta in calo dell’8,2% dal -6,7% precedente. Nel confronto tendenziale, l’unico settore in crescita è quello dell’attività estrattiva (+1%). Le diminuzioni più ampie si registrano per i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-14,6%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-13,1%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-12,9%).