Grecia: troika soddisfatta dei colloqui, via con l’austerity

“Colloqui produttivi”. Questo è il bilancio della troika, il team di esperti del Fondo Monetario Internazionale, della Bce e della Commissione Europea che nei giorni scorsi hanno vagliato la situazione di Atene per verificare i progressi della Grecia verso il risanamento. “I team” intervenuti nella missione hanno “discusso con le autorità greche le politiche economiche necessarie a ripristinare la crescita e la competitività, assicurare una posizione fiscale stabile e sostenere la fiducia nel sistema finanziario, in linea con i target del programma di aggiustamento economico”. E ancora: “C’è stato un generale accordo per rafforzare gli sforzi politici per raggiungere questi obbiettivi. Le autorità greche si sono impegnate a procedere con determinazione nel loro lavoro per il prossimo mese”. Soddisfatto Poul Thomsen, esponente del Fmi, che, a conclusione dei colloqui, da Atene plaude ai “progressi” fatti nei colloqui e annuncia che, dopo la pausa estiva, i lavori con la Grecia riprenderanno a settembre.
Avanti con l’austerity, dunque, e con il pacchetto di tagli da 11,5 miliardi nel biennio 2013-2014 che prevede ulteriori riduzioni negli stipendi dei dipendenti pubblici e nelle pensioni, e che è determinante per l’arrivo delle prossime tranches di aiuti. Intanto il premier greco Antonis Samaras, convalescente dall’intervento alla cataratta che lo ha allontanato in questi giorni dagli impegni ufficiali, sarà nei prossimi giorni in visita a Berlino e Parigi per discutere della ripresa greca. Il 24 e il 25 agosto il primo ministro incontrerà Hollande e Merkel, per convincere i leader europei a concedere alla Grecia più tempo per rientrare nei parametri necessari a ricevere gli aiuti.
Il problema imminente ora sono i 3,2 miliardi di debito verso la Bce in scadenza il prossimo 20 agosto; pare improbabile che l’istituto centrale europeo voglia dilazionare il saldo del dovuto. La soluzione potrebbe essere una nuova emissione di titoli a breve scadenza, meglio collocabili sul mercato, per rimborsare il debito con l’Eurotower, e prendere fiato per sostenere le misure di austerity richieste dalla troika.