Usa: la crescita delle payrolls non basta, tasso di disoccupazione sale all’8,3%

Indicazioni contrastanti dal mercato del lavoro a stelle e strisce. Poco fa il Dipartimento del Lavoro statunitense ha annunciato che a luglio il saldo delle buste paga della prima economia è risultato positivo per 163 mila unità ed il tasso di disoccupazione è salito di 10 punti base attestandosi all’8,3%. Nel primo caso gli analisti avevano previsto una crescita delle payrolls più contenuta (+100 mila unità) mentre nel secondo il consenso era orientato per un risultato in linea con il precedente.
In calo l’occupazione nel settore pubblico
Per il tasso di disoccupazione, che si conferma sopra l’8% per il 41° mese consecutivo, si tratta del livello maggiore dallo scorso febbraio. L’incremento delle buste paga è stato invece frenato dal calo di 9 mila unità registrato dal settore pubblico, al netto del quale, grazie al buon andamento dell’occupazione nel settore servizi e nel manifatturiero, le payrolls hanno evidenziato un incremento netto di 172 mila unità. Rivisti al ribasso di 6 mila unità i dati relativi i due mesi precedenti (+87 mila a maggio e +64 mila a giugno).
Segno più per le Piazze finanziarie
L’eurostoxx 50 in questo momento quota ai massimi intraday a 2.331 punti (+3%) mentre i future su Dow, S&P e Nasdaq mettono rispettivamente a segno un rialzo dell’1,1, dell’1,2 e dell’1,4 per cento. Sul valutario il dollaro sta perdendo terreno spingendo il dollar index, l’indice che rileva le performance del biglietto verde contro un basket di valute, sotto quota 83 punti, oltre mezzo punto percentuale in meno rispetto al dato precedente.
Gli operatori scommettono sul QE3
Evidentemente gli operatori ritengono che nonostante la crescita delle payrolls maggiore delle attese la Federal Reserve, che mercoledì scorso ha annunciato di aver confermato guidance e costo del denaro, potrebbe essere costretta ad approvare nuove misure di sostegno per la prima economia.
Da inizio anno il saldo delle buste paga ha registrato una crescita mensile media di 151 mila unità, in linea con le 153 mila del 2011. Secondo le stime sono necessarie almeno 100 mila nuove buste paga al mese solo per tenere testa alla crescita demografica della forza lavoro e con un incremento di 250 mila buste paga al mese serviranno circa di due anni per riportare il tasso di disoccupazione ai livelli pre-crisi sotto quota 6%.