Shanghai riapre dopo una settimana e cade

Non è positiva la prima seduta del nuovo anno lunare per la Borsa cinese. Alla riapertura dopo una settimana di chiusura in ossequio della festività locale, gli indici di Shanghai sono infatti scivolati verso il basso per poi stabilizzarsi poco prima della pausa di metà seduta.
A un’ora dalla chiusura l’indice più rappresentativo del mercato azionario cinese, lo Shanghai Composite, cede oltre 2 punti percentuali, dopo essere però arrivato a perdere oltre il 3%, in netta controtendenza rispetto agli altri indici della regione, dove però i mercati non hanno osservato un’interruzione per festività prolungata come nell’ex Impero celeste (Shanghai è rimasta chiusa per una settimana da martedì 5). E’ il caso di Hong Kong, dove le contrattazioni si sono fermate solo venerdì scorso, e dove oggi l’indice Hang Seng segna un progresso dello 0,85%. Lo stesso Hang Seng China Enterprises Index, indice di Hong Kong rappresentativo però di aziende cinesi, segna un rialzo dell’1,48%.
Seduta positiva anche per Tokyo, dove il Nikkei ha terminato in rialzo dello 0,36% dopo essere arrivato nel corso della sessione a guadagnare anche più dell’1 per cento. L’erosione del rialzo è partita dopo la diffusione dell’indice di fiducia dei consumatori, sceso al minimo da oltre quattro anni, e del dato sui prezzi all’ingrosso, salito invece al livello più alto da oltre 25 anni. Anche in Giappone si è fatto sentire l’effetto rassicurante della proposta del miliardario Warren Buffett di garantire fino a 800 miliardi di dollari di titoli municipali assicurati dalle società monoline, gli assicuratori di bond. Un gesto che riporterebbe liquidità in un settore di fronte a un nuovo fronte della crisi del credito. In rialzo anche il Sensex indiano (+1,4%) e lo Straits Times di Singapore (+1%), mentre il Kospi coreano cede lo 0,7%. Nella serata di ieri invece Wall Street ha messo a segno una chiusura a due velocità. Il Dow Jones ha chiuso in rialzo di oltre l’1%, mentre il Nasdaq ha terminato invariato.