Notizie Notizie Italia La sfida alla crisi dei mercati di Unicredit parte da Vienna con un piano ambizioso

La sfida alla crisi dei mercati di Unicredit parte da Vienna con un piano ambizioso

26 Giugno 2008 06:58

Ad un anno dall’acquisizione di Capitalia Unicredit riparte da Vienna. Nella capitale austriaca è atteso l’intervento dell’amministratore delegato Alessandro Profumo, che traccerà le linee strategiche lungo cui si snoderà il destino della banca per i prossimi anni. La sfida fin dalle prime battute appare ambiziosa: tenere testa agli strascichi della crisi del credito originatasi dal dissesto subprime in uno scenario non favorevole per i Paesi Occidentali.


Ieri si è già consumato il primo atto: il consiglio di amministrazione della banca presieduto da Dieter Rampl che si è riunito nel pomeriggio nel quartier generale di BA-Ca ha approvato il piano 2008-2010. Ebbene nel triennio l’istituto di Piazza Cordusio punta in alto, fissando un target per i profitti per azione, esclusi gli utili straordinari, in crescita del 10-12% annuo e ricavi in miglioramento annualmente del 6,7% a un tasso significativamente più alto rispetto ai costi operativi (3,4%, dati CAGR).


La cura messa a punto dal management si focalizza anche sull’EVA, ossia l’indicatore della vera creazione di valore, calcolato come differenza tra l’utile netto dell’operatività corrente e l’onere investito: è previsto in progresso del 60% dai 2,9 miliardi di euro del 2007 ai 4,8 del 2010. E’ però sul piano geografico che si gioca la vera riuscita del piano della banca: Unicredit si muoverà diversamente nei mercati dell’Europa Occidentale dove l’attenzione sarà concentrata sulla razionalizzazione, sull’efficienza e sul controllo dei costi, con la previsione di una riduzione dell’organico di circa 9.000 unità, mentre nei paesi della Centro-Est Europa verrà portata avanti la crescita attraverso l’apertura di 1.300 nuove filiali con un incremento di occupazione di 11.500 unità.


In quest’area i ricavi  cresceranno, secondo quanto previsto nel piano, del 19% annuo. Per quanto riguarda l’aggiornamento dell’andamento relativo all’anno in corso, da Unicredit sono arrivate nuove rassicurazioni: intanto lo squeeze-out di Bank Austria è stato finanziato dalla creazione organica di capitale, ma più significativo per gli investitori è sapere che la banca non ha subito ulteriori svalutazioni del suo portafoglio ABS nel secondo trimestre. Sono stati confermati infine tutti gli obiettivi in materia di capitale con un Core Tier 1 al 6% a fine anno/Basilea 1 e di redditività con un EPS visto a fine 2008 a 0,52-0,56 euro.