Il settore bancario tiene ancora banco in Borsa, per gli analisti bisogna fare selezione
Il settore bancario resta ancora al centro dell’attenzione sulle principali Borse europee questa mattina. Anche da BNP Paribas, la più importante banca francese, sono arrivati segnali positivi: l’istituto ha realizzato nel quarto trimestre 2009 profitti record, aiutata dall’acquisizione di Fortis e dalla divisione di banca di finanziamento e investimento. Nel dettaglio, l’utile netto si è attestato a 1,37 miliardi di euro. Un dato che si confronta con una perdita di 1,37 miliardi di euro accusata nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Battute le stime degli analisti che avevano messo in conto un risultato netto positivo di 1,06 miliardi di euro.
“Gli accantonamenti sui debiti dubbi sono scesi del 26% nel quarto trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, ha sottolineato l’amministratore delegato, Baudouin Prot. Una indicazione, che non è passata inosservata agli analisti. “Sono state decisamente meglio delle attese”, ha commentato Kian Abouhossein, esperto della banca americana, Jp Morgan Chase & Co. Un parere condiviso dagli esperti di Cheuvreux che hanno ribadito che “gli accantonamenti scesi a 1,9 miliardi da 2,4 miliardi attesi da noi e dal consensus sono stati davvero una sorpresa”.
Anche allargando l’orizzonte temporale, il risultato non cambia: il gruppo Bnp Paribas nel 2009 ha, infatti, registrato un utile netto di competenza di 5,83 miliardi di euro. Si tratta del 93% in più rispetto a quanto realizzato 2008 a fronte di ricavi saliti del 47% a 40,19 miliardi. Ma in un “contesto economico difficile”, il costo del rischio è aumentato del 46% a 8,3 miliardi.
Per gli addetti ai lavori i numeri di Bnp Paribas sono destinati a surriscaldare l’ottimismo che si è creato attorno comparto finanziario anche perché – nota un trader – i conti della banca francese arrivano dopo i già positivi test di Deutsche Bank e Goldman Sachs. Segno che ormai il settore ha svoltato l’angolo, cacciando via i fantasmi della crisi subprime.
Come nota infine il team di analisti di Keefe Brunette & Woods in un report uscito oggi e visionato da Finanza.com in cui è stato passato in rassegna il settore bancario europeo, gli istituti del Vecchio Continente hanno perso il 9% da inizio anno a causa dei timori scaturiti dalla solidità dei debiti sovrani di alcuni Paesi, quali Grecia, Spagna e Portogallo. A loro avviso la Grecia non corre un serio pericolo di default. “Tuttavia – segnalano gli esperti – guardando oltre, siamo convinti che sia improbabile che gli investitori possano dimenticare velocemente questa situazione”. Pertanto, anche se il broker si attende che il comparto finanziario riuscirà a fare meglio del mercato nel breve termine, è necessario fare selezione. E in effetti le nubi non si diradano per tutti gli istituti.
Stamattina anche Ing ha alzato il velo sui conti e in questo caso il mercato è rimasto deluso. La principale banca olandese ha riportato nel quarto trimestre una perdita più importante di quanto fosse atteso. Nel periodo considerato il rosso è stato pari a 712 milioni di euro rispetto alla perdita di 3,71 miliardi di euro riportata nello stesso periodo di un anno fa ed è peggiore delle attese che convergeva su un risultato in rosso per 376 milioni di euro.
In questo momento si registrano fitti acquisiti su Bnp (+2,68% a 50,52 euro) e su Deutsche Bank (+2,79% a 47,045 euro miglior titolo del Dax), che, secondo indiscrezioni di stampa, si preparerebbe a cedere la controllata Bhf Bank, ereditata dall’acquisizione di Sal Oppenheim Group. Ancora positiva Barclays (+3,27% a 303,35 pence) dopo i conti presentati nella vigilia.