Settimana decisiva per Enel sul fronte spagnolo e russo
Calendario ricco di appuntamenti cruciali per il futuro di Enel. Due le date fondamentali per la società guidata da Fulvio Conti: domani, martedì 3 aprile, giorno in cui si conoscerà l’esito dell’Offerta pubblica d’acquisto (Opa) E.On su Endesa, mentre mercoledì 4 aprile prenderà il via l’asta sugli asset del fallito colosso petrolifero Yukos.
Una settimana intensa per il gruppo energetico italiano. Il 3 aprile si saprà se i tedeschi molleranno la presa sulla società spagnola oppure se andranno avanti nella battaglia legale iniziata da alcune settimane. I quesiti sono ancora molti. Secondo indiscrezioni, i tedeschi potrebbero abbandonare il campo nel caso in cui non fosse raggiunto il 30% di adesioni. Ma i giochi non sarebbero ancora chiusi nemmeno in quel caso, bisognerà, infatti, attendere fino al prossimo 11 aprile, data fissata dalla Coision Nacional del Mercado de Valores (Cnmv), la commissione di Borsa iberica, per avere la comunicazione ufficiale e definitiva circa i risultati dell’offerta del colosso tedesco.
Intanto, Acciona ha presentato alla Cnmv la richiesta per poter salire al 24,99% di Endesa, raggiungendo la quota controllata da Enel. Una mossa che permetterebbe così alle due società di raccogliere ancora solo poche azioni sul mercato per superare la quota del 50% dell’operatore spagnolo.
Nei giorni scorsi, l’ex monopolista italiano e Acciona avevano messo nero su bianco i termini del loro accordo: a partire dalla sede e dalla direzione di Endesa che saranno in Spagna. Le due società apporteranno in modo progressivo le azioni Endesa in una holding di controllo di cui gli iberici avranno il 50,01% ed Enel il resto. L’operazione dovrebbe essere accompagnata dall’acquisizione da parte di Acciona di un’ulteriore quota pari al 3,974% di Endesa (che porterà così il gruppo di costruzioni spagnolo al 25% nella società elettrica). Enel invece “acquisterà ogni altra azione” che verrà consegnata in Opa. Infine il destino di Viesgo, sesta società energetica spagnola, di cui Enel ha il controllo: dovrebbe essere integrata in Endesa.
Ma oltre al fronte spagnolo, per Enel (insieme alle consorziate Eni e alla russa Esn) si torna a parlare dell’affare Yukos. Gli asset del fallito big russo del petrolio saranno messi all’asta mercoledì prossimo. Per prendere parte all’asta, le società energetiche italiane hanno messo in piedi un consorzio italo-russo, Energas, nel quale le società nostrane hanno una quota pari al 49%, mentre Esn il 51%. Il valore complessivo degli asset è stato stimato in oltre 22 miliardi di dollari con debiti pari a 26,6 miliardi. Grazie a questa operazione, Eni si garantirebbe il gas da rivendere sul mercato europeo, mentre Enel potrebbe utilizzare i giacimenti per alimentare le centrali a gas.