Segnali di stabilizzazione dal mercato del lavoro Usa, ma da inizio crisi persi 6 milioni di posti
L’emorragia di posti di lavoro negli Stati Uniti inizia a diminuire, per quello che può essere considerato il segnale più forte di ripresa economica. I dati comunicati alle 14.30 dal dipartimento del Lavoro di Washington hanno infatti consegnato un saldo passivo del mercato del lavoro nel mese di maggio nettamente più contenuto delle attese. Nel periodo gli Usa hanno perso 345mila posti di lavoro, contro le 504mila unità di aprile (rivisto da 539mila) e le 530mila stimate dagli analisti. Ancora in contrazione il comparto manifatturiero (-156mila) ma anche quello dei servizi (-120mila)
Quello comunicato oggi è il dato migliore dal settembre 2008, ossia dall’esplosione della crisi in tutta la sua gravità in scia al fallimento di Lehman Brothers. Sempre più pesante il bilancio dall’inizio della crisi. In questo periodo l’economia americana ha perso 6 milioni di occupati.
Continua comunque a salire il tasso di disoccupazione, passato al 9,4%, il livello più elevato dal 1983. In aprile il tasso di senza lavoro si era fermato all’8,9 per cento.