Notizie Notizie Italia Scure di S&P su banche: rischio utili e qualità attivi deboli fino al 2021, tagliato outlook su Unicredit

Scure di S&P su banche: rischio utili e qualità attivi deboli fino al 2021, tagliato outlook su Unicredit

30 Aprile 2020 09:18

S&P taglia l’outlook di diverse banche italiane S&P da stabile a negativo, tra cui quello di Unicredit, a causa dei rischi legati a Covid-19. In particolare, secondo S&P, nonostante le misure fiscali e monetaria attenuino gli effetti sull’economia, gli utili delle banche, la qualità dell’attivo e, in alcuni casi, la capitalizzazione, si indeboliranno significativamente fino alla fine del 2020 e fino al 2021; questo nonostante lo scenario di base del’agenzia di rating sia di ripresa economica a partire dal terzo trimestre del 2020.

Nel dettaglio, S&P ha adottato le seguenti decisioni:

– confermato il rating `BBB` di Intesa San Paolo, Mediobanca, Fineco con l`outlook negativo;
– rivisto l’outlook da stabile a negativo e confermato il rating di lungo termine `BBB` di Unicredit;
– confermato il rating `BBB` con outlook stabile di Credem.

Taglio rating se…

La predominanza di outlook negativi nel contesto di breve-medio periodo “riflette questi fattori e la nostra opinione che i rischi al ribasso restano significativi”. Sulla possibilità di futuri tagli di rating, S&P dice che prenderà in considerazione tale ipotesi se la ripresa economica ciclica sarà sostanzialmente più debole o ritardata “poiché ciò implicherebbe un effetto molto più negativo sulla solidità del credito bancario. Le azioni di rating potrebbero anche seguire sviluppi negativi idiosincratici presso le singole banche”.

Outlook su UniCredit diventa negativo, ma  diversificazione geografica rimane punto di forza

L’agenzia di rating S&P Global Ratings ha quindi modificato l’outlook di UniCredit SpA a negativo dal precedente stabile per riflettere i rischi al ribasso, in particolare se il rimbalzo economico sarà in ritardato. Sono stati confermati i rating di UniCredit SpA a ‘BBB’ a lungo termine e ‘A2’ a breve termine, come anche il rating delle emissioni.

S&P conferma i rating su Unicredit perché ritiene che il gruppo disponga di una riserva di capitale sufficiente a sostenere l’impatto significativo della pandemia di COVID-19 ipotizzato nello scenario di base. “Riteniamo inoltre che trarrà vantaggio dai progressi significativi compiuti negli ultimi anni per ripulire il suo bilancio e migliorare la sua gestione del rischio di credito. La diversificazione geografica di Unicredit in economie più resilienti rimarrà un punto di forza chiave di valutazione”, conclude S&P.

La view su Intesa Sanpaolo

Su Intesa Sanpaolo l’outlook era già negativo. “Il modello di business più diversificato di Intesa, una migliore efficienza operativa e una più forte posizione di rischio la aiuteranno a resistere al peggioramento del contesto economico – rimarca S&P – . Le prospettive rimangono negative, rispecchiando quelle sul debito sovrano e riflettendo i rischi al ribasso, in particolare se il rimbalzo economico sarà ritardato”.

Credem conserva l’outlook stabile

Conferma di rating e outlook stabile invece su Credem. S&P prevede che il Gruppo sarà in grado di mostrare resilienza allo shock grazie al solido track record nella gestione del rischio di credito e al proprio modello di business, che generano una qualità degli attivi superiore rispetto alla media di settore e stabile redditività, elementi che confermano l’outlook stabile. Inoltre, tale decisione riflette l’opinione dell’agenzia secondo cui, rispetto alla maggior parte delle banche italiane, Credem presenta una migliore qualità degli attivi e beneficerà quindi di minor perdite su crediti; grazie alla maggior diversificazione degli impieghi, per settore e per singola controparte, rispetto alla media del sistema bancario, il Gruppo registrerà minori flussi di credito problematico, come peraltro già avvenuto nella precedente recessione economica.