Notizie Notizie Italia Savona: ‘Ue con pilota automatico verso iceberg’ . Ma manovra rischia schiaffo in casa con bocciatura Upb

Savona: ‘Ue con pilota automatico verso iceberg’ . Ma manovra rischia schiaffo in casa con bocciatura Upb

9 Ottobre 2018 11:10

Upb (Ufficio parlamentare di bilancio) pronto a bocciare la NaDef (nota di aggiornamento al Def) targata M5S-Lega e con essa la manovra?

Ironia della sorte, il prossimo schiaffo alla legge di bilancio del governo Conte potrebbe arrivare non da Bruxelles – che ha già bocciato il Def – ma dallo stesso Parlamento. E’ questo per lo meno lo scenario presentato da Il Sole 24 Ore, mentre gli esponenti dell’esecutivo giallo-verde, Paolo Savona in primis, continuano ad andare dritti per la loro strada.

In realtà, la bocciatura della manovra da parte dell’Upb non sarebbe qualcosa di inedito, visto che a essere stata rigettata dallo stesso organo fu, nel 2016, anche la manovra del governo Renzi: in quell’occasione, il governo fu costretto a rivedere al rialzo il target sul deficit che era stato messo nero su bianco nella NaDef, ovvero nella nota di aggiornamento al Def, stilata dall’allora ministro dell’economia Pier Carlo Padoan.

Nel dossier di cui parla oggi Il Sole si fa riferimento all’assenza di dati chiave, spesso imposti dalle leggi di contabilità: non pervenuta, in particolare, l’articolazione per sottosettori del quadro programmatico in relazione all’aggiornamento degli obiettivi e  né la quantificazione puntuale delle clausole Iva che restano per contenere l’indebitamento netto. Niente viene detto, inoltre, su quando sarà riavviato il cammino verso il pareggio di bilancio.

L’Upb, responsabile della vigilanza sulle finanze pubbliche, sarà ascoltato proprio oggi in occasione delle audizioni sulla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza .

L’agenzia di stampa Askanews, a tal proposito, riporta la risposta che l’economista Sergio De Nardis – in passato direttore dell’Unità Macroeconomia dell’Isae, dirigente presso il Centro Studi Confindustria e l’Istat – ha dato a Inpiù alla domanda su cosa succederebbe se l’Ufficio Parlamentare di Bilancio bocciasse il Def del governo:

“In questo caso – spiega De Nardis – il Ministro Tria sarebbe tenuto a conformarsi alle richieste di modifica del quadro macro, oppure, se decidesse di non adeguarsi, dovrebbe spiegare alle commissioni parlamentari in modo circostanziato le motivazioni della non adesione alle indicazioni Upb. Si rammenta che questo evento si è già verificato col Ministro Padoan (settembre 2016). In quell’occasione il Ministro non cambiò la Nadef non validata dall’Upb spiegando i motivi, ma superò poi il contrasto di valutazione con il fiscal council modificando le ipotesi di manovra nel Dpb inviato alla Commissione in ottobre. Una previsione macroeconomica che arrivasse alla Commissione senza la bollinatura dell’Upb costituirebbe un elemento di debolezza della credibilità del programma di bilancio del governo, implicando un rischio di inattendibilità degli obiettivi già fuori linea di deficit e debito pubblico. E’ incerto quanto tutto ciò potrebbe incidere nel quadro già deteriorato e di aperta contestazione da parte del governo italiano delle regole e procedure europee”.

In queste ore concitate di confronto con Bruxelles, sono arrivate anche le dichiarazioni del ministro degli Affari europei Paolo Savona che, in un incontro con la stampa estera, ha ribadito le sue posizioni e quelle del governo in merito alla manovra, non mancando di tirare di nuovo per le orecchie l’Ue:

“Dicono che il 2,4% di deficit sia troppo? Cosa dobbiamo fare con una politica monetaria che inizia a diventare cautelativa e con il rallentamento della crescita internazionale?”, ha affermato, commentando il target sul deficit-Pil che l’esecutivo ha deciso di lasciare invariato al 2,4% per il 2019 (riducendo i target per il 2020 e il 2021) per finanziare le misure chiave del contratto di governo.

“L’Unione europea tiene il pilota automatico in questa situazione, allora se rischia di andare contro un iceberg continua a tenere il pilota automatico?”.

Savona si presenta particolarmente ottimista sulla crescita dell’economia italiana, a dispetto del taglio delle stime sul Pil che è arrivato proprio nelle ultime ore dall’Fmi, con la nuova edizione del World Economic Outlook:

“La crescita del Pil italiano potrebbe raggiungere il 2% nel 2019 e il 3% nel 2020”, ha detto il ministro, presentando un outlook decisamente migliore anche di quello contenuto nella nota di aggiornamento al Def (Nadef), che prevede una crescita per i prossimi due anni rispettivamente +1,5% e +1,6%.

Ma Savona ha spiegato che quelle “previsioni sono prudenti, sono molto cautelative”. Di certo non la pensa come Savona l’Fmi, che ha abbassato l’outlook rispetto allo scorso aprile a +1,2% nel 2018 e +1% nel 2019, dopo il +1,5% del 2017.

E sul rischio di una bocciatura del Def da parte dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio sembra che uno dei motivi che lo rendono più concreto sia proprio quella stima sul Pil pari a +1,5% contenuta nel documento.