Notizie Notizie Mondo Santander: aumento da 7,5 miliardi di euro con azioni offerte a 6,18-6,5 euro, utile 2014 in crescita del 30%

Santander: aumento da 7,5 miliardi di euro con azioni offerte a 6,18-6,5 euro, utile 2014 in crescita del 30%

8 Gennaio 2015 18:46

Al via il maxi aumento di capitale del Banco Santander. L’istituto spagnolo ha annunciato un’operazione di ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro destinata ad accompagnare, si legge nella nota diffusa dall’istituto madrileno, “la crescita delle economie in cui è presente e guadagnare quote di mercato”. L’aumento, che avverrà attraverso un “accelerated bookbuilding” con esclusione del diritto di opzione, rappresenta circa il 9,9% del capitale e fa il paio con la ricapitalizzazione da 7,2 miliardi di euro messa in campo nel 2008. Le nuove azioni saranno offerte a 6,18-6,5 euro, contro i 6,856 euro fatti segnare dal titolo a Madrid poco prima del congelamento delle contrattazioni.  

L’istituto guidato da settembre da Ana Botìn, che ha preso le redini del gruppo dopo la scomparsa del padre Emilio, nell’esercizio 2015 distribuirà cedole in forma mista, contanti e azioni. Il provento si attesterà a 20 centesimi per azione, un terzo rispetto ai 60 cent pagati sul bilancio 2014. Dal 2016 in poi i dividendi cresceranno in linea con gli utili e il payout sarà compreso nella fascia 30-40%.

Per quanto riguarda i conti, l’utile netto nel 2014 si è attestato a 5,8 miliardi di euro, il 30% in più rispetto a un anno prima. Segno più anche per ricavi e margine di interesse, saliti rispettivamente del 6 e dell’8 per cento mentre gli accantonamenti a fronte di crediti dubbi segnano un rosso del 10%.

Le ragioni dell’aumento
Negli ultimi stress test della Bce, l’istituto presentava un Common equity tier 1 all’8,9% nello scenario avverso al 2016, al di sopra il 5,5% minimo, e con le regole di Basilea, si sarebbe attestato al 7,8%. Con indici di patrimonializzazione a livelli tutto sommato buoni, tre sono i possibili motivi che potrebbero aver portato a quest’operazione.

Prima di tutto la ricapitalizzazione sancisce il nuovo corso di Ana Botìn che, al contrario del padre, ritiene una simile operazione necessaria a rassicurare gli investitori. In secondo luogo Santander punterebbe a cautelarsi in vista di operazioni simili da parte dei competitor oppure, la terza è l’ipotesi più suggestiva, sono in arrivo manovre espansive. In quest’ottica, e nonostante le recenti smentite, si inquadra il +12,39% messo a segno oggi dal Monte dei Paschi, che con il Santander ha un legame che risale all’operazione Antonveneta.

Non è di questo avviso Vincenzo Longo di IG che punta invece il dito su un possibile effetto domino innescato dal successo dell’aumento di capitale dell’istituto spagnolo e sui minimi storici fatti segnare dall’istituto senese. L’esperto esclude l’ipotesi-Mps per due ragioni “la banca spagnola già all’indomani degli stress test aveva smentito un interesse per Mps;  Santander è già in fase avanzata nei colloqui con Unicredit per l’acquisizione di Pioneer, il cui esborso potrebbe aggirarsi intorno ai 2,5 miliardi di euro“. Nel caso in l’operazione dovesse concretizzarsi “è difficile che Santander sia interessata anche agli asset di Siena, dato che incrementerebbe sensibilmente l’esposizione sull’Italia”.