Notizie Notizie Italia Saccomanni pensa alla vendita quote in Eni, Enel e Finmeccanica per ridurre il debito

Saccomanni pensa alla vendita quote in Eni, Enel e Finmeccanica per ridurre il debito

19 Luglio 2013 10:55

Il Tesoro sta prendendo in considerazione la possibilità di vendere le partecipazioni detenute in Eni, Enel e Finmeccanica o utilizzare gli asset come collaterali per ridurre il debito pubblico. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in un’intervista rilasciata da Bloomberg tv a Mosca in occasione del G20. “Queste aziende sono redditizie e stanno distribuendo dividendi al Tesoro. Quindi  – ha spiegato Saccomanni – bisogna considerare la possibilità di utilizzarle come collaterale per gli schemi di riduzione del debito pubblico su cui stiamo lavorando”. Così il responsabile del dicastero di via XX settembre, aggiungendo che ci sono una serie di idee che sta prendendo in considerazione: “Spero che prima della fine dell’anno possiamo avere chiara quale sia la nostra visione per una strategia compressiva per uno schema che consenta l’accelerazione della riduzione del debito”.

I n rosso le società chiamate in causa a Piazza Affari: Finmeccanica è tra i titoli peggiori con un ribasso del 2,33% a 3,688 euro. Già anche Eni (-0,12% a 16,59 euro) ed Enel (-0,25% a 2,4 euro). Per gli analisti di Equita, si potrebbe creare pressione sui titoli, mentre l’upside speculativo derivante dalla discesa sotto il 30% del governo rimarrebbe limitata dalla presenza della Golden Share. Poco dopo è giunta la precisazione dal portavoce del ministro, Roberto Basso, che ha messo un freno alle dichiarazioni di Saccomanni: “Come già ampiamente annunciato il Governo intende valorizzare tutti i propri asset per contribuire alla riduzione dello stock del debito“. Il portavoce ha poi aggiunto che tra le ipotesi note c’è anche la cessione di immobili del demanio. “Non si esclude per il futuro un piano di valorizzazione delle partecipazioni societarie delle quali lo Stato è in possesso. Ipotesi questa che andrebbe valutata con molta cautela perchè si tratta di società quotate profittevoli che forniscono dividendi. Tra le idee da valutare in futuro anche l’ipotesi di utilizzare le partecipazioni come collaterale per operazioni finanziarie”, ha concluso.

Sul tema era intervenuto ieri anche il premier Enrico Letta, in occasione della conferenza stampa a Londra davanti ai cosiddetti strategist del debito pubblico delle grandi banche di Wall Street, intervento riportato oggi da La Repubblica. Nel rassicurare gli investitori che non ci sarà né una patrimoniale né una ristrutturazione del debito, il primo ministro ha annunciato che a settembre o a ottobre lancerà un piano di privatizzazioni per ridurre gli oneri dallo Stato e riguarderà anche le imprese pubbliche quotate in Borsa. Non solo. Letta ha poi dichiarato che presto ci sarà la nomina di un commissario alla spesa pubblica che riferirà sia a lui sia al ministro dell’Economia ripartendo dalla spending review del governo Monti.

Saccomanni da Mosca ha poi posto l’attenzione sui debiti della Pubblica amministrazione. Per il ministro ammonta già a 10 miliardi di euro la somma messa a disposizione per i pagamenti e che l’intera somma di 40 miliardi da erogare entro il primo semestre del 2014 . Per quanto riguarda la ripresa, il ministro vede un’inversione di tendenza tra il secondo e il terzo trimestre di quest’anno, in linea con le stime di Banca d’Italia che si attende un quarto trimestre positivo, aggiungendo che questa svolta c’è un “generale consenso tra Fondo monetario internazionale, Bce e commissione europea”.