Russa, nuovo calo della borsa penalizzata da crisi banche e recessione economia
La pausa natalizia non ha portato niente di buono per la crisi russa sempre più in ginocchio per il brusco calo registrato dalle quotazione del petrolio (sceso a 59 dollari) la principale voce dell’economia di Mosca. Questa mattina il listino di Mosca (indice Rts) segna una nuova flessione del 1,70% mentre il rublo viene scambiato a 56 rispetto al dollaro Usa.
Nei giorni scorsi la banca centrale russa è intervenuta nuovamente con un nuovo prestito di 1,9 miliardi di dollari per salvare la Trust Bank, istituto di credito di medie dimensioni che passerà così sotto la supervisione diretta della banca centrale. Secondo quanto riportato dal Financial Times il governo di Mosca ha predisposto ulteriori aiuti per 320 miliardi di rubli (5,9 miliardi di dollari) al fine di evitare il collasso del gruppo bancario Vtb che riceverà entro la fine dell’anno 100 miliardi di rubli e una seconda tranche di 150 miliardi di rubli nel 2015, mentre a Gazprombank saranno erogati 70 miliardi di rubli.
Brutte nuove anche per quanto riguarda la congiuntura. Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal ministro delle finanze russo, Anton Siluanov, nel 2015 è prevista per Mosca una contrazione dell’economia nell’ordine del 4% e una crescita del deficit di bilancio al 3% del Pil, con il petrolio stimato in media a 60 dollari al barile, un valore al di sotto i quello fissato per l’equilibrio di bilancio a 70 dollari al barile. Si tratta della prima recessione dopo sei anni di crescita senza soste.