Rush di Piazza Affari targato Fed, massimi da fine marzo per il Ftse Mib

Spumeggiante finale di ottava per Piazza Affari. La Borsa di Milano ha archiviato l’ultima seduta della settimana in forte rialzo, sostenuta fin dai primi scambi dalle misure di stimolo all’economia introdotte dalla Fed che già da oggi ha avviato l'”Open-Ended QE3″ che prevede acquisti di Mbs (Mortgage-backed securities) fino a massimi 40 miliardi di dollari al mese che continueranno fino a quando non si registrerà un netto miglioramento del mercato del lavoro. Allontanate le tensioni anche dal mercato obbligazionario con il rendimento del Btp decennale sceso sotto il 5%, livello sotto il quale non si spingeva dallo scorso 21 marzo. L’Eurogruppo, riunitosi a Cipro, si dice soddisfatto delle riforme fiscali e strutturali messe in atto dal Portogallo. Domani gli occhi saranno puntati sulla riunione dell’Ecofin. In questo quadro a Piazza Affari il Ftse Mib è avanzato del 2,34% a 16.624,45 punti, sui massimi da fine marzo.

 

Bene i bancari, ma fanno meglio Stm ed Eni
In luce il comparto bancario: in rialzo del 2,71% a 3,33 euro Ubi Banca. Rialzi superiori al punto e mezzo percentuale per Intesa e Unicredit che hanno snobbato il downgrade giunto da Hsbc.
Al di fuori dei bancari, forti acquisti su STMicroelectronics (+6,11%) all’indomani della notizia che verrà presentato un nuovo piano strategico a dicembre. Bene Eni (+4%), dopo che Cassa Depositi e Prestiti ha concluso la prima parte dell’attesa cessione delle azione del Cane a sei zampe. Tra il 7 agosto e il 13 settembre, sono state vendute 61.744.750 azioni Eni, pari all’1,7% del capitale della società, per un controvalore di 1,096 miliardi di euro. Molto bene anche Mediaset (+5,7%) e Fiat (+5%).

Maglia nera del paniere principale Telecom Italia (-1,20%) dopo la sigla di una lettera d’intenti con Fastweb che ha come obiettivo la collaborazione nello sviluppo delle rispettive reti di nuova generazione con architettura fibra FTTCab.