Rissa sul MES, Gualtieri risponde ad accuse Salvini e Meloni. I punti del documento approvato dall’Eurogruppo e il rebus Eurobond
Tre misure dal valore complessivo di 540 miliardi più l’incognita del Recovery Fund che dovrà essere affrontata dal Consiglio Europeo. L’Eurogruppo di ieri, dopo il flop di martedì scorso, ha partorito un risultato concreto che non spegne le polemiche. Nel documento finale ma si è concordato di andare avanti sulla proposta del Recovery Fund, strumento innovativo che potrà emettere titoli sul mercato per finanziare il rilancio economico. Su tempi e caratteristiche di queste emissioni nulla di deciso affidando al Consiglio Europeo ogni eventuale decisione in merito.
Il ministro Roberto Gualtieri ritiene comunque una vittoria che i bond comuni arriveranno come proposta al Consiglio Europeo. “Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”, dice il Ministro delle Finanze.
Infuria la polemica in Italia
In Italia subito è scoppiata la polemica sul MES con forti attacchi dall’opposizione: Giorgia Meloni ha scritto che “Il ministro Gualtieri ha firmato per attivare il Mes, niente Eurobond e Italia messa sotto tutela. Alla fine hanno vinto i diktat di Germania e Olanda”, mentre Matteo Salvini, che ha parlato di Caporetto per l’Italia e ha annunciato mozione di sfiducia a Gualtieri.
“Dire che Gualtieri ha attivato il Mes è semplicemente una menzogna”, ribatte l’ex ministro Carlo Calenda che ha comunque una posizione di contrarietà al MES. “Gualtieri non ha firmato per attivare il Mes. Il Mes c’era ieri e c’è oggi. Solo che oggi c’è anche una linea senza condizioni. Decideranno i paesi se usarla o meno. Sono all’opposizione e contrario all’uso del Mes ma distorcere la realtà non serve a nulla”, dice Calenda in un altro tweet.
Replica anche del diretto interessato, Roberto Gualtieri: “Accuse abbastanza grottesche, forse Meloni e Salvini ignorano che il Mes già esiste e prevede delle condizionalità, cioè la troika. L’Eurogruppo ha proposto, non deciso, che il Mes possa offrire oltre agli strumenti che già offre anche uno strumento incondizionato”, ha detto il ministro a UnoMattina. L’accordo di ieri, aggiunge il ministro, prevede che si elimini ogni condizionalità per le spese sanitarie, quindi uno strumento facoltativo che può essere attivato senza condizione.
Il capo politico del M5s, Vito Crimi, esclude un utilizzo del MES: “Il Mes non è stato attivato. Chi lo dice fa male al Paese. E’ stata solo fatta una proposta”. “Noi riteniamo il Mes uno strumento non idoneo ad affrontare la crisi: non adesso ma nel futuro. Certo potremmo avere un atteggiamento opportunistico, procediamo ora, poi un domani si vedrà: ma non lo faremo”, ha aggiunto.
I punti dell’accordo
Nel dettaglio l’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze Ue prevede 200 miliardi di euro mobilitati dalla Bei per le imprese, 100 miliardi attraverso il nuovo programma SURE al fine di finanziare la cassa integrazione e infine 240 miliardi attraverso il Mes light, ossia senza condizionalità ma esclusivamente per spese sanitarie dirette e indirette, la cura e la prevenzione della crisi Covid-19. La linea di credito dovrà essere richiesta dal singolo stato e sarà disponibile fino alla fine della crisi. “In seguito, gli Stati membri rimarranno impegnati a rafforzare i fondamentali economici e finanziari, in coerenza con il quadro di vigilanza economica e di bilancio, inclusa qualsiasi flessibilità applicata dalle istituzioni Ue”, si legge nel documento.
Gli eurobond/coronabond non sono mai menzionati e l’Olanda continua ad affermare che non sono sul tavolo. Ma va avanti la proposta italo-francese di un Fondo per la Ripresa (Recovery Fund) alimentato dall’emissione di debito comune europeo, per un ammontare ulteriore di altri 500 miliardi. “L’Eurogruppo è d’accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa – si legge nel documento finale – Il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato”. Saranno i leader europei a dover discutere nel Consiglio Europeo “gli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati”.
Gualtieri canta vittoria affermando che i bond comuni gli eurobond sono perlomeno sul tavolo. L’olandese Wopke Hoekstra è di parere opposto: “La maggioranza dell’Eurogruppo è contro. Il testo è deliberatamente vago. Ciascuno può leggervi quello che vuole”. “Non si può leggere nulla che sia legato alla mutualizzazione del debito qui”, dice l’esponente olandese puntualuzzando che comunque nulla è deciso e la patata bollente ora passa ai leader del Consiglio Europeo.
MES light per spese sanitarie vale il 2% del PIL Ue
Il passo più grande è stato l’uso incondizionato del MES per 240 miliardi di euro, che rappresenta circa il 2% del PIL della zona euro. I prestiti del MES di norma devono la condizionalità di un programma di riforma, ma per combattere i costi sanitari diretti e indiretti, la cura e la prevenzione della crisi Covid-19, questa condizionalità è stata revocata. “Per coloro che pensano che questo denaro non verrà utilizzato: la definizione di costi relativi a Covid-19 è abbastanza ampia – rimarcano gli economisti di Ing – Ciò andrà ben oltre i costi legati alla sanità”. Invece se i paesi vogliono utilizzare il fondo di salvataggio per il sostegno economico, il MES sarà disponibile solo con condizioni.