Il reddito delle famiglie sceso in tutte le regioni, imposte su del 6%
Nuovo allarme sulla ricchezza, o meglio sulla povertà, del Paese. Dopo quello lanciato settimana scorsa da Bankitalia, oggi arriva dall’Istat. Secondo l’ufficio di statistica nazionale, il reddito disponibile delle famiglie italiane è sceso nel 2012 del 2% (per la precisione dell’1,9%), coinvolgendo tutte le regioni. Le riduzioni più marcate si sono registrate in Valle d’Aosta e Liguria (-2,8% in entrambe). Mentre il Mezzogiorno ha segnato la flessione più contenuta (-1,6%), seguito dal Nord-est (-1,8%) e poi dal del Nord-ovest e del Centro (-2% in entrambe).
A salire invece sono state le tasse. Le imposte pagate dalle famiglie sono aumentate, sempre nel 2012, del 5,7%. La loro incidenza sul reddito disponibile al lordo delle stesse imposte è aumentata di 0,9 punti percentuali a livello nazionale (da 14,8 a 15,7%): il fenomeno ha interessato in maniera pressoché uniforme tutte le regioni. Il rapporto dell’Istat rileva che l’incidenza dell’imposizione fiscale sul reddito delle famiglie si conferma maggiore nelle regioni settentrionali e centrali, con i valori più elevati in Lombardia (17,5%) e Lazio (17,3%). All’opposto il peso delle imposte è minore nelle regioni meridionali, con i valori più bassi in Calabria (12,3%) e Puglia (13,3%).
Reddito disponibile per abitante: Bolzano stabile al primo posto
La Liguria è la regione che ha risentito maggiormente degli effetti della crisi economica: tra il 2009 e il 2012 le famiglie hanno subito una diminuzione dell’1,9% del reddito disponibile. L’Umbria e la provincia di Bolzano sono state le meno toccate dagli effetti della crisi economica con aumenti, nel periodo considerato, rispettivamente del 3,6% e del 2,7%.
Guardando al reddito disponibile per abitante (17.600 euro il valore medio nazionale), le famiglie residenti nel Nord godono del livello più elevato. La graduatoria regionale vede al primo posto Bolzano, vicina ai 22.400 euro, e all’ultimo la Campania, con poco meno di 12.300 euro. E’ dal 2009 che la provincia autonoma di Bolzano è in testa alla classifica mentre la Valle d’Aosta ha superato l’Emilia-Romagna, che è passata dalla seconda alla terza posizione. Nella parte bassa della graduatoria si mantengono Calabria, Sicilia e Campania che occupano stabilmente le ultime posizioni.
I redditi da lavoro dipendente tengono solo nel Nord-ovest
I redditi da lavoro dipendente rappresentano la componente più rilevante nella formazione del reddito disponibile delle famiglie (con un’incidenza superiore al 50% in tutte le regioni). Nel 2012, su base nazionale, il livello di questa voce è rimasto invariato rispetto al 2011, nonostante un calo generalizzato dell’occupazione dipendente.
La variazione rispetto all’anno precedente è stata positiva solo nel Nord-ovest (+0,2%), dove tutte le regioni hanno registrato variazioni positive, ad eccezione della Valle d’Aosta (-0,7%).