Recovery Fund, Letta: ultima chance soprattutto per l’Italia. Cottarelli: preoccupato per il medio termine
“Questa è l’ultima chance per l’Europa e, soprattutto, per l’Italia”. E’ quanto ha detto l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, intervistato da Steve Sedwick della Cnbc, a margine del forum Ambrosetti. La 46esima edizione dell’evento, che quest’anno prende il nome di “Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” e che si terrà come ogni anno a Villa d’Este, a Cernobbio, partito oggi, venerdì 4 settembre. L’evento si concluderà domenica, 6 settembre.
Ai microfoni della Cnbc, l’ex premier ha parlato del Recovery Fund, il bazooka anti-COVID 19 su cui il Consiglio europeo ha trovato l’intesa nel mese di luglio, caratterizzato da una potenza di fuoco di 750 miliardi di euro, tra prestiti e sussidi.
L’Italia si appresta a ricevere la fetta della torta più grande: quasi 209 miliardi di euro, di cui 81 miliardi di euro in sussidi e 127 miliardi in prestiti, a partire dal 2021.
“Una quantità così grande di soldi – ha detto Letta – darà all’Italia l’opportunità di fare quello che non è stato fatto in passato”, a condizione che “venga spesa bene”.
La Cnbc ha intervistato anche Carlo Cottarelli, ex Commissario della spending review, ex FMI e ora numero uno dell’Osservatorio dei Conti pubblici:
“Sono preoccupato nel medio termine – ha detto – sarà cruciale capire se l’Italia coglierà l’opportunità per introdurre riforme che avrebbe dovuto fare da tempo”.
Cottarelli ha citato in particolare la necessità di riforme digitali e delle infrastrutture.
“Esiste però una differenza rispetto al passato – ha fatto notare l’economista – Questa volta possiamo fare affidamento su finanziamenti che arriveranno dall’Europa, anche se i soldi arriveranno solo se l’Italia lancerà le riforme”.
Di Recovery Fund ha parlato qualche giorno fa anche Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio e commissario Ue agli Affari economici, nel corso di un’audizione presso le commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato sull’utilizzo delle risorse del Recovery Fund.
Gentiloni ha lanciato un monito al governo, avvertendolo sulla necessità che il piano nazionale di riforme che l’Italia – così come altri paesi europei – dovrà presentare per avere accesso ai fondi, non sia “un catalogo delle spese”, ma un piano che indichi le priorità su cui il paese si impegna a lavorare.
Ancora, l’eurocommissario ha avvertito:
“Guai se usiamo questi 200 miliardi per ridurre le tasse, sarebbe davvero un messaggio sbagliato”. Gentiloni ha reso noto che i piani nazionali di riforme, ovvero i Recovery Plan, dovranno essere presentati alla Commissione europea entro il prossimo 15 ottobre.
“Ci aspettiamo delle bozze che indichino obiettivi generali, linee intervento, priorità, che consentano l’avvio di un dialogo con la commissione”. E ha aggiunto che “la prima erogazione del 10% delle risorse da parte della Commissione avverrà presumibilmente nel primo semestre del prossimo anno. Le altre erogazioni avverranno a cadenza semestrale, due volte l’anno”. Questo 10%, è arrivata la precisazione, arriverà comunque “quando saranno approvati i piani”.