Bankia-CaixaBank infiamma risiko banche, a Piazza Affari è Banco BPM il nome più caldo
L’M&A bancario si accende improvvisamente nel Vecchio continente. Ad innescare la miccia sono le iberiche Bankia e CaixaBank che nella notte hanno confermato i contatti per creare la più grande banca in Spagna. CaixaBank precisa che sono state avviate delle trattative per analizzare una fusione “senza aver raggiunto alcun accordo in merito, al di là della firma di un accordo di riservatezza” per lo scambio di informazioni per valutare l’operazione.
Governo Sanchez trova la sposa ideale per Bankia
Il deal rappresenterebbe la grande operazione degli ultimi anni nel settore bancario spagnolo. Bankia risulta controllata dallo Stato che detiene il 61,8% del suo capitale. La banca dal 2012 a oggi ha ricevuto aiuti pubblici per oltre 24 miliardi di euro, di cui è riuscita a recuperare 3 mld. L’operazione dovrà ottenere il via libera del governo in quanto azionista di riferimento di una delle due banche e darebbe origine alla più grande banca del Paese con 650 miliardi di euro di attivi in Spagna.
Se l’operazione andrà in porto lo Stato scenderebbe al 14% di Bankia, il cui principale azionista diventerebbe la Fondazione Caixa con circa il 30 per cento. Una fusione che, che scrive oggi El Pais, sarebbe “un grande gol anche per il governo di Pedro Sánchez”.
La situazione di Bankia è molto simile a quella in Italia di Mps, anch’essa sotto il controllo dello Stato che sta lavorando a una soluzione che le permetta di uscire dal capitale ma l’opzione M&A risulta difficile da perseguire complici anche le pendenze legali per 10 mld che pesano come un macigno sulla banca senese.
Bce tifa per M&A rapido nel settore
Nei giorni scorsi il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, aveva affermato che il consolidamento tra le banche nella zona euro dovrebbe iniziare relativamente presto in quanto rappresenta un modo efficiente per ridurre i costi per far fronte alle conseguenze della pandemia COVID-19. “Il consolidamento transfrontaliero può essere uno strumento utile e dovrebbe essere effettuato in modo relativamente rapido e urgente”, sono state le parole pronunciate martedì da De Guindos.
Banco BPM principale candidata per M&A in Italia
Sviluppi in Spagna che non lasciano indifferenti le banche italiane, in particolare quelle maggiormente indiziate per partecipare al prossimo round di consolidamento.
Tra i singoli titoli di Piazza Affari spicca il rally di Banco BPM arrivato a oltre +5%; bene anche Unicredit a +2%. Più defilata Intesa Sanpaolo a +0,64%, fresca dell’operazione UBI con cui ha potenziato il suo dominio sul mercato italiano ma che non nasconde le ambizioni di partecipare attivamente al risiko bancario europeo.
Progresso dell’1,2% per Bper con l’aumento di capitale che si avvicina. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la Consob potrebbe autorizzare il prospetto informativo per l’aumento di capitale legato all’acquisto dei 532 sportelli da Intesa Sanpaolo nelle prossime settimane con quindi avvio entro questo mese. L’importo dell`operazione dovrebbe essere di circa 800 mln di euro.
Intanto Banca Mps (+1,27%) ha emesso un bond subordinato Tier 2 da 300 milioni di euro con scadenza a dieci anni, richiamabile dopo cinque, e con un rendimento annuale dell’8,5%. L’emissione è la prima delle tre condizioni richieste dalla Bce per il via libera alla cessione delle sofferenze in favore di Amco.