Notizie Notizie Italia Recordati: Barclays identifica quattro punti di forza, ma a questi prezzi non è un buy. Titolo soffre sul Ftse Mib

Recordati: Barclays identifica quattro punti di forza, ma a questi prezzi non è un buy. Titolo soffre sul Ftse Mib

17 Settembre 2021 13:42

Valore raro, ma già prezzato per adesso. Così gli analisti di Barclays sintetizzano il loro inizio di copertura su Recordati con giudizio ‘Equal Weight’ e prezzo obiettivo di 50 euro basato su un P/E implicito del 2021 di 26,1 volte.

A Piazza Affari il titolo Recordati soffre oggi segnando -1,78% a 50,9 euro a metà seduta. Da inizio anno il saldo è di +14% con il titolo che il 20 agosto scorso si era spinto ai nuovi massimi storici a 57,9 euro. 

Quattro punti forti

Barclays elenca quattro cose che piacciono di Recordati. La prima è che beneficia dell’invecchiamento della popolazione, dato il peso del suo portafoglio alle malattie legate all’età (es. ipertensione, cancro alla prostata). La società sta anche aumentando la sua esposizione al mercato delle malattie rare (con l’obiettivo di crescere fino a oltre il 25% delle vendite dal 22%), un mercato che, secondo le previsioni, crescerà a un CAGR di poche decine di punti percentuali fino al 2030, quasi doppio rispetto al mercato complessivo della prescrizione di farmaci. Secondo elemento positivo è il fatto che la maggior parte dei ricavi di Recordati sono generati da una strategia di acquisizione e commercializzazione con successo di farmaci fuori brevetto in mercati periferici dell’UE, che minimizza l’esposizione al rischio di sviluppo clinico e di brevetto rispetto ai concorrenti.

Terzo, la strategia di M&A di Recordati che ha determinato un’espansione del margine EBIT di 600 bps negli ultimi cinque anni. Quarto e ultimo, il broker britannico vede un potenziale aumento dall’approvazione di un prodotto sviluppato internamente per le malattie rare, REC 0559, nella cheratite neurotrofica.

E quattro elementi di incertezza

Ci sono anche dei punti di domanda. Il primo è legato ai rischi per la sostenibilità dei ricavi generati da portafoglio cardiovascolare dell’azienda, che è il suo maggiore generatore di flusso di cassa. Secondo, il profilo di crescita delle malattie rare dell’azienda risulta eccessivamente dipendente da Signifor e Isturisa e Barclays non vede che la divisione mantenga il suo CAGR del 10% nel medio/lungo termine (ex M&A). Terzo, Recordati ha una sottile pipeline interna di R&S con limitati fattori di crescita oltre REC 0559. Ultimo punto di criticità, il rischio di ribasso derivante dalla potenziale riduzione della partecipazione da parte degli azionisti di maggioranza.