Record Wall Street e accordo su Mps spingono Piazza Affari, scatto di banche e Prysmian
Mercati azionari in spolvero in questo incipit di giugno e Piazza Affari ritrova la verve rialzista dopo le difficoltà di inizio ottava grazie anche all’accordo su Mps. Ieri sera Wall Street ha trovato sponda nei dati oltre le attese delle stime Adp aggiornando i primi massimi storici. Lo S&P 500 è salito dello dello 0,76% aggiornando il massimo storico intraday a 2.430,06 punti; nuovi record anche per il Nasdaq a 6.247,07 punti con un progresso giornaliero dello 0,78%. Buone anche le indicazioni dal settore auto con Ford in deciso rialzo in scia ai riscontri di maggio decisamente migliori delle previsioni (così come quelli per FCA US).
Questa mattina ha fatto la voce grossa anche il Nikkei. L’indice guida della Borsa di Tokyo ha superato la soglia dei 20 mila punti per la prima volta da fine 2015 sostenuto ancora dal miglioramento dello scenario macro anche per la terza economia del pianeta e dal deprezzamento dello yen nei confronti del dollaro.
Milano trainata da banche
Piazza Affari questa mattina viaggia in buon rialzo con Ftse Mib tornato sopra quota 21 mila punti. Già ieri la Borsa di Milano si era mossa bene grazie anche alla rilettura al rialzo del Pil italiano, cresciuto nel primo trimestre dell’anno al ritmo maggiore dal 2010.
Tra i singoli titoli di Piazza Affari bene le banche con rialzi oltre il 2% per Intesa Sanpaolo e Bpm, molto bene anche Ubi e Unicredit. Un’importante sponda alle banche arriva all’intesa raggiunta ieri fra Roma e Bruxelles sul dossier Monte dei Paschi di Siena. A primeggiare è però Prysmian che ha incassato il buy da Goldman Sachs che l’ha anche inserita nella propria conviction buy list. Tra i pochi segno meno Eni (-0,35%) che ieri ha annunciato l’avvio del progetto Coral South in Mozambico.
Payrolls ultimo vero test prima della Fed
Oggi focus soprattutto sui dati legati all’andamento del mercato del lavoro statunitense: a maggio il saldo delle buste paga dovrebbe attestarsi a quota 185 mila unità mentre il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 4,4%. Si tratta di indicazioni particolarmente importanti in ottica Federal Reserve visto che nuove dimostrazioni di forza spianerebbero la strada al nuovo rialzo dei tassi nel meeting in calendario il 13-14 giugno.