Notizie Notizie Italia Rebus pensione spinge i giovani ad accantonare una porzione più alta di stipendio

Rebus pensione spinge i giovani ad accantonare una porzione più alta di stipendio

26 Novembre 2019 13:14

La crisi demografica non lascia interessanti le nuove generazioni che sono sempre più consapevoli delle criticità del sistema pensionistico e della crescente necessità di accantonare risorse aggiuntive. Quanto mettono da parte gli investitori in vista dell’età post-lavorativa? Ancora non abbastanza, stando ai dati emersi dalla ricerca annuale Schroders Global Investor Study 2019*, condotta su oltre 25.000 investitori in 32 Paesi.

Gli italiani risultano tra gli investitori che risparmiano meno per la pensione. In Italia gli investitori non ancora in pensione accantonano in media il 12,4% del reddito totale, rispetto ad esempio ad austriaci e svizzeri, ai primi posti in classifica, che risparmiano rispettivamente il 21,6% e il 21,3%. La percentuale di risparmio dell’Italia è inferiore anche alla media globale al 15,3% e a quella europea al 14,9%.

Nonostante siano ancora in piena età lavorativa e sia maggiore il tempo che li separa dalla pensione i Millennial (18-37 anni) sono consapevoli di dover risparmiare di più, in quanto dedicano in media il 14,6% del proprio reddito ai risparmi per la pensione. Seguono la Generazione X (38-50 anni) con l’11,5% e i Baby Boomer (51-70 anni) con il 9,7%. Una tendenza che si conferma anche a livello globale, ma con percentuali medie di risparmio generalmente più elevate e pari al 15,9% per i Millennial, 14,7% per la Generazione X e 13,7% per i Baby Boomer.

“I dati suggeriscono che gli investitori a livello globale non hanno aspettative realistiche riguardo allo stile di vita che vorrebbero dopo il pensionamento. Le persone vivono sempre più a lungo e si meriterebbero di godersi la pensione al termine della carriera grazie a risparmi sufficienti. Tuttavia, lo studio indica che per molti investitori le cose non stanno così”, rimarca Sangita Chawla, Head of Retirement Savings di Schroders.

 

Percentuale del reddito attuale accantonata specificamente per la pensione, contributi del datore di lavoro inclusi

Un quarto (25%) degli italiani non ancora in pensione è preoccupato di non aver risparmiato abbastanza in vista di tale fase, risultando in linea con gli investitori a livello globale (24%). Nonostante ciò, gli investitori italiani si aspettano in media che, una volta in pensione, potranno utilizzare ogni anno il 9,1% dei risparmi accantonati senza rischiare di restare a corto di denaro. Ciò segnala l’esistenza di una discrepanza tra la parte di risparmi allocata per la pensione considerata insufficiente e i livelli di spesa che viceversa sono attesi in tale fase della vita. Considerando lo spaccato per Paesi, gli italiani risultano così tra i più prudenti, con gli investitori globali che in media si aspettano di poter utilizzare ogni anno il 10,3% dei risparmi accantonati per la pensione.

Dallo studio di Schroders emerge anche che esistono alcuni fattori che influenzano negativamente la propensione degli investitori ad accantonare per la pensione. Ad esempio, il 17% degli italiani (identica la media globale), pur volendo risparmiare, ritiene che i bisogni del momento siano più rilevanti. Tra gli altri bias comportamentali selezionati dai rispondenti, sempre il 17% degli investitori italiani (15% il dato globale) ammette di concedersi degli sfizi nel presente invece di risparmiare per la pensione, mentre il 15% degli investitori italiani si dice fiducioso che i contributi versati dal datore di lavoro saranno sufficienti per la pensione (16% la media globale).