Real atteso in ulteriore indebolimento
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Seduta di consolidamento per il real brasiliano il day-after l’annuncio del declassamento da parte dell’agenzia Standard & Poor’s che dopo 7 anni ha tolo il Paese sudamericano dal rango “investment grade”. La divisa verdeoro, che ieri ha visto il cambio con il dollaro toccare i massimi dal quarto trimestre del 2002 a 3,8904 real, oggi non fa registrare variazioni di rilievo e passa di mano a 3,8499 brl.
“Il Brasile sta affrontando la peggiore crisi degli ultimi due decenni sulla scia del crollo dei prezzi delle materie prime e delle fallimentari politiche economiche del rieletto presidente Dilma Rousseff”, rileva Filippo A. Diodovich, Market Analyst di IG. Rispetto al dollaro, da inizio anno il real ha perso il 45% e il saldo degli ultimi 12 mesi segna un dato superiore al 68%.
“L’impostazione grafica rimane ampiamente rialzista”, rileva l’esperto di IG. “L’eventuale vittoria al di sopra di 3,94 creerebbe i presupposti per un’ascesa verso gli obiettivi ipotizzabili a 4 (livello psicologico) e 4,10″.
Con il primo incremento dei tassi statunitensi dal 2006 che potrebbe essere annunciato mercoledì prossimo, il real non è l’unica delle monete dei Paesi emergenti a pagare dazio. L’incrocio tra il biglietto verde è il bath thailandese nel 2015 ha guadagnato il 12,3%, quello con la rupia indonesiana segna un +13,5% e nel caso della moneta indiana si registra un +5,4% (massimi da due anni). +30% nel caso della lira turca, +24,3% in quello del Ringgit malese (minimi da 15 anni) e +11% per il rublo.