Rdb sullo Star dal 19 giugno, pay-out tra il 30 e il 50%
Ha preso il via quest’oggi l’offerta pubblica di sottoscrizione (Ops) delle azioni Rdb, offerta che terminerà il 13 giugno e che è finalizzata all’ammissione e alla quotazione delle azioni sul segmento Star di Borsa italiana, a partire, se tutto procede secondo quanto previsto, dal 19 giugno. L’offerta globale ha per oggetto un numero massimo di 13,2 milioni di titoli ordinari della società di Pontenure (Pc) attiva nella progettazione, produzione e installazione di sistemi e strutture prefabbricate nonché nella produzione di componenti per l’edilizia. Tali azioni, messe in palio grazie a un aumento di capitale, saranno destinate per il 20% al pubblico indistinto in Italia e per il restante 80% agli investitori istituzionali.
Rdb nell’operazione di quotazione è assistita da Banca Caboto (Gruppo Intesa Sanpaolo) e Bnp Paribas in qualità di joint global coordinators dell’offerta globale e sponsors; inoltre Banca Caboto e Bnl (Gruppo Bnp Paribas) agiscono in qualità di responsabili del collocamento e Banca Caboto ricopre il ruolo di specialista. E’ prevista la concessione da parte della società, ai coordinatori globali (Banca Caboto e Bnp Paribas appunto), anche in nome e per conto degli altri membri del consorzio per il collocamento istituzionale, della cosiddetta “greenshoe”, ovvero di una opzione per la sottoscrizione, al prezzo di offerta, di un ammontare massimo di 1,6 milioni di titoli (12,12% dell’offerta globale). La percentuale del capitale sociale dell’emittente detenuta dal mercato a seguito dell’offerta globale sarà pari a circa il 29,82% (e a circa il 32,27% a seguito di eventuale integrale esercizio della greenshoe).
La forchetta di quotazione è stata individuata tra un prezzo minimo di 5,10 euro e uno massimo di 6,30 euro, intervallo corrispondente a una capitalizzazione post Ipo e supponendo l’esercizio integrale della opzione greenshoe tra 233,89 milioni e 288,92 milioni di euro. Il prezzo definitivo di offerta sarà comunicato al mercato entro il 15 giugno, mentre i risultati dell’offerta pubblica saranno resi noti entro il 18 di questo mese.
Il management di Rdb in occasione della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Milano ha spiegato che il gruppo è suddiviso in due rami, uno specializzato nei prefabbricati e l’altro nell’edilizia. Renzo Arletti, amministratore delegato, ha fatto sapere che la società ha intenzione di “crescere per linee esterne nei prefabbricati e per linee interne nell’edilizia”. I proventi dell’Ipo, secondo quanto riferito da Arletti, saranno infatti utilizzati per finanziare la crescita della divisione prefabbricati. “Puntiamo – ha spiegato Arletti – all’acquisizione di una società italiana, perché per il momento non vogliamo esportare il nostro prodotto, e come territorio privilegiamo il centro-nord, anche perché al sud non c’è alcun competitor. In Italia nei prefabbricati siamo leader con una quota di mercato intorno all’11%, vogliamo concentrarci sulle prime dieci società del settore, che abbiano una quota di mercato sul 2-2,5%, in modo da potere avere un obiettivo di quota di mercato post acquisizione del 20% o anche qualcosa di più”.
Tra gli altri obiettivi, il management stima di chiudere l’anno in corso con un Ebitda margin nell’ordine del 20% per la divisione dell’edilizia e del 9% per quella dei prefabbricati, in quest’ultimo caso riportando così i valori ai livelli precedenti la tornata di acquisizioni avviata nel 2006 e, secondo quanto dichiarato dal management proprio questa mattina, non ancora terminata. In questo processo di crescita che riguarda il gruppo anche agli azionisti andrà qualcosa in tasca (in senso diretto e tangibile!): come ha fatto notare il presidente di Rdb, Giampio Bracchi, l’azienda ha sempre distribuito dividendi e non intende smettere di farlo nemmeno post Ipo. “Vogliamo ricompensare gli azionisti con una cedola sul 30-50% degli utili”, ha detto Bracchi.
Rispondendo alla domanda di un giornalista, Arletti ha poi affermato che la società è “tranquilla” in merito sia all’istruttoria avviata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) per l’ipotizzato abuso di posizione dominante nel mercato del calcestruzzo cellulare autoclavato (gasbeton) sia per la citazione in giudizio tesa al risarcimento dei danni da parte di Italgasbeton a causa dello sfruttamento della sempre ipotizzata posizione dominante. “Siamo tranquilli – ha detto l’a.d. – perché non abbiamo fatto nulla di ciò di cui ci accusano e per questo non abbiamo nemmeno accantonato nulla”. Non solo, ma Arletti ha precisato che il mercato rilevante da tenere in considerazione per l’accertamento della posizione dominante non è quello del gasbeton ma quello dei mattoni da costruzione, di cui Rdb ha soltanto una quota del 3% circa.