Notizie Notizie Italia Aem-Asm, dalla fusione nasce la seconda azienda elettrica del Paese

Aem-Asm, dalla fusione nasce la seconda azienda elettrica del Paese

4 Giugno 2007 14:02

Dopo un percorso lungo e contrastato fino all’ultimo minuto, è arrivato oggi dai consigli di amministrazione di Aem e Asm Brecsia il nulla osta alla nascita della multiutility del Nord. “Nasce il primo polo integrato nazionale del ciclo integrato dei rifiuti, la seconda azienda elettrica del Paese e il terzo gestore del gas”. Ha esordito così il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che con il primo cittadino di Brescia, Paolo Corsini, ha sottoscritto il documento contenente le linee guida circa la fusione delle due società per i Comuni.


Un’operazione fondamentale, non solo per Milano e Brescia, ma anche per tutto il Paese ha sottolineato Letizia Moratti. “Un polo – ha spiegato il sindaco meneghino – che affronterà il tema dei rifiuti senza considerarlo mai un’emergenza e che nasce in un momento in cui il mercato si liberalizza e, al tempo stesso, vede un aumento della competitività e una riduzione dei margini”. In un contesto di riferimento come quello in cui si sposano queste le due utility lombarde, le armi vincenti saranno sia le forti concentrazioni sia le grandi dimensioni.
Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto a questa fusione? Innanzi tutto, il fatto che si favorisce l’integrazione verticale attraverso un’ottimizzazione del rapporto di distribuzione e produzione; e poi, efficacia, efficienza e qualità dei servizi a un buon prezzo. Un’integrazione orizzontale, invece, resa possibile da una presenza capillare sul territorio e dalla valorizzazione di un bacino d’utenza particolare. 


Per quanto riguarda le linee guida si avrà una pariteticità azionaria tra i due Comuni che dovranno possedere un numero identico di azioni: in base al concambio individuato nell’accordo tra le due società, sia Milano sia Brescia, avranno una partecipazione pari al 27,5%. Inoltre, la partecipazione complessiva per i due Comuni sarà pari ad almeno il 50% più due delle azioni con diritto di voto.
Sul fronte della corporate governance la superutility del Nord adotterà il modello dualistico. Il consiglio di sorveglianza della nuova realtà sarà composto da 15 membri, di cui sei nominati dal Comune di Milano, sei da quello di Brescia, più tre espressione delle minoranze. Per i primi tre esercizi, il presidente sarà designato dal Comune di Brescia, il vice da quello di Milano. Il consiglio di gestione, invece, sarà composto da otto membri, con Milano e Brescia che ne esprimeranno quattro componenti ciascuno.


Messe nero su bianco e rese pubbliche le linee guida si guarda alla tempistica. Secondo una prima stima, la realizzazione effettiva dell’operazione si dovrebbe concludere entro il 2007, in particolare entro il mese di novembre. “Le nostre aziende si conoscono – ha detto Giuliano Zuccoli, presidente di Aem – da tempo. Una lunga frequentazione che ci ha aiutato a chiudere questa partita, voluta sia dal mercato sia dal Paese, con successo”. “Il tempo? lunghezza prima, ma certezza dopo”, ha apostrofato Renzo Capra, presidente di Asm Brescia.


Nel dettaglio, tale progetto si articola, dunque, nella fusione di Asm in Aem con sede legale a Brescia. Un rapporto di cambio pari a 1,60 (ogni azionista ASM riceverà 8 azioni AEM per 5 azioni ASM), un dividendo straordinario di EUR0,11 per azione agli azionisti di Asm messo in pagamento prima della data di efficacia della fusione per un controvalore totale di circa 85 milioni di euro


A margine di questa operazione il consiglio di amministrazione di Aem ha approvato oggi le linee guida del progetto di aggregazione con Amsa, società specializzata nella raccolta dei rifiuti per la zona di Milano. Un’operazione che si inserisce nella strategia dell’utility milanese di consolidarsi nel settore dei servizi ambientali e della produzione energetica da fonti alternative. Il rapporto di cambio è stato indicativamente fissato a 10,07 azioni Aem di nuova emissione per ogni azione Amsa, e dovrà essere approvato in via definitiva da un successivo consiglio di amministrazione, previsto entro il 30 giugno.