Rcs su in Borsa, per Mediobanca Sec. ha almeno 600 mln di valore nascosto in cessioni
Rcs brilla in Borsa. Il titolo del gruppo editoriale che edita il Corriere della Sera segna un rialzo di oltre cinque punti percentuali (+5,32%) a 1,06 euro con 1,4 milioni di pezzi passati di mano. Cresce l’attesa per il piano industriale che la società presenterà venerdì prossimo. Un incontro che secondo gli esperti di Mediobanca Securities, che hanno giocato d’anticipo, alzando il prezzo obiettivo di Rcs del 3% a 1,52 euro, sarà foriero di novità. Secondo il broker, saranno, infatti, almeno tre gli “elementi” fondamentali su cui si snoderà la nuova strategia messa a punto da Perricone & co.
Punto primo gli analisti di Piazzetta Cuccia consigliano di prestare attenzione all’accelerazione verso i nuovi media; secondo di guardare al miglioramento della generazione organica del flusso di cassa, ottenuto in parte grazie all’eccellente spinta sui costi e infine di chiudere il cerchio con l’obiettivo di riduzione della posizione finanziaria netta attraverso la cessione di asset non strategici.
Un argomento su cui la banca d’affari si è sbizzarita: ha stimato che Rcs abbia “attivi che potenzialmente potrebbero venir dismessi” per qualcosa come 600 milioni di euro. Lo studio ha incluso anche 210 milioni di “valore nascosto” nel palazzo della società in via Solferino, giudicandone improbabile una cessione a breve. Tra i possibili attivi non strategici entrano in gioco il multiplex spagnolo Veo Tv, valutato 120 milioni; il 34,5% dell’operatore di pubblicità in esterno Igp Dexaux (20 milioni), la quota del 40% delle radio Finelco (105, Rmc, Virgin). Mentre per una cessione della quota di controllo del 50,7% di Dada, Rcs potrebbe raccogliere tra i 43 e i 53 milioni, deconsolidando in più circa 50 milioni di debito.
Gli analisti di Mediobanca professano più ottimisti sull’andamento della circolazione, hanno rivisto al rialzo le stime sull’andamento delle attività in Spagna, migliorando anche la redditività della divisione Libri. Un quadro che li ha spinti a ritoccare le stime di utile per azione 2010 e 2010 rispettivamente del 6% e del 5%. A livello di top line il broker prevede una crescita media annua composta dello 0,8%. “Il business plan triennale insieme alle novità attese sulla riorganizzazione degli asset in portafoglio potrebbero offrire potenziale rialzista al titolo”, conclude il broker.