Notizie Notizie Italia Rcs: spunta la possibilità di un’offerta in contanti di Bonomi, titolo sospeso in attesa di una nota

Rcs: spunta la possibilità di un’offerta in contanti di Bonomi, titolo sospeso in attesa di una nota

16 Maggio 2016 07:49
 
Torna a scaldarsi il dossier Rcs con un possibile colpo di scena in arrivo nelle prossime ore con Andrea Bonomi che potrebbe scendere in campo con una contromossa in contanti all’Ops annunciata lo scorso mese da Cairo. Questa mattina prima dell’avvio delle contrattazioni Borsa Italiana ha reso noto che le azioni ordinarie RCS Mediagroup sono temporaneamente sospese dalle negoziazioni in attesa di un comunicato. La comunicazione potrebbe riguardare proprio chiarimenti riguardanti l’ipotesi di una nuova offerta. 
Andrea Bonomi, secondo l’indiscrezione rilanciata ieri dal Sole 24 Ore, avrebbe iniziato a studiare la fattibilità di un’operazione sul capitale del gruppo che edita Il Corriere della Sera che si porrebbe come alternativa a quella avanzata un mese fa da Urbano Cairo. Se Bonomi decidesse di mettere nero su bianco un’offerta, rimarca il quotidiani finanziario che fa capo a Confindustria, lo farebbe attraverso un’Opa su tutto il capitale sociale in modo da diventare socio forte del gruppo editoriale. Un’offerta in contati rispetto a quella carta contro carta avanzata da Cairo. Non risulta che un prezzo sia già stato individuato, ma potrebbe collocarsi non distante dai valori espressi dal titolo Rcs che venerdì ha chiuso a 0,6 euro per azione, circa l’11% sopra al valore di concambio dell’offerta di Cairo.  

Il riaccendersi dell’interesse di Bonomi può derivare dagli ultimi sviluppi che hanno portato all’accordo di Rcs con le banche sul debito. Mercoledì scorso il Consiglio di amministrazione di RCS ha ribadito che l’offerta pubblica di scambio (Ops) avanzata da Cairo risulta a sconto rispetto ai corsi storici dell’azione nei 3, 6 e 12 mesi precedenti. Sempre settimana scorsa Cairo ha ribadito che non intende aumentare l’offerta.I principali soci di Rcs – da Della Valle (7,3%) a Mediobanca (6,2%), Unipol (4,6%) e Pireli (4,4%) – hanno espresso tutti scetticismo sul prezzo proposto da Cairo confidando in un rialzo dell’offerta.