Ray Dalio non ha dubbi: con stagflazione Fed & co. faranno retromarcia sui tassi, ecco quando

Mentre gli investitori si interrogano sull’entità dei rialzi dei tassi che Fed, Bce e le altre banche centrali metteranno in atto da qui a fine ano, Ray Dalio guarda avanti e indica le contromisure che le stesse banche centrali dovranno mettere in atto davanti al concretizzarsi di una stagflazione (alta inflazione e bassa crescita).
Il fondatore dell’hedge fund numero uno al mondo Bridgewater Associates ritiene che le banche centrali di tutto il mondo saranno costrette a tornare indietro e tagliare gli interessi i tassi. Quando? Nel 2024 a seguito di un periodo di stagflazione che andrà a pesare sulle maggiori economie mondiali. “È una situazione di inflazione strutturale che produrrà stagflazione”, ha detto Dalio in un’intervista al quotidiano Australian Financial Review.
“Riteniamo di essere in una modalità di inasprimento che può causare correzioni o movimenti al ribasso di molte attività finanziarie”, ha affermato il fondatore di Bridgewater Associates a AFR. “Il dolore diventerà grande e questo costringerà le banche centrali ad allentarsi di nuovo, probabilmente a ridosso delle prossime elezioni presidenziali del 2024”.
La previsione di Dalio – che a inizio anno aveva avvertito circa il rischio di una bolla sui mercati – non si discosta molto da quelle dei mercati che, guardando i futures sui tassi, stanno scontando tagli dei tassi negli Stati Uniti tra circa due anni.
Ad oggi già 60 banche centrali hanno alzato il costo del denaro nel tentativo di frenare l’accelerazione dell’inflazione. presto si unirà anche la Bce che ha fatto intendere che un primo rialzo dei tassi è probabile a luglio e dovrebbe essere seguito da un altro a settembre. A detta di Barclays la Bce potrebbe inanellare una striscia di 5 rialzi consecutivi da luglio fino a inizio 2023 prima di prendere una pausa e vedere
La Banca Mondiale ha affermato che l’economia mondiale potrebbe entrare in un periodo di stagflazione che ricorda gli anni ’70 e, anche se alla fine una recessione globale venisse evitata, c’è il rischio che la stagflazione duri per diversi anni. La World Bank, così come l’Ocse oggi, hanno tagliato le sue previsioni per crescita globale.