Quella frase di Conte che ha fatto tornare tra gli italiani il terrore patrimoniale-prelievo forzoso

Torna in tempi di COVID-19 la paura che forse più di tutte ossessiona gli italiani: la patrimoniale, sotto forma di prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani. A riscatenarla sono state le parole proferite dallo stesso premier Giuseppe Conte, in occasione della conferenza stampa indetta sabato scorso, 16 maggio, sulle riaperture delle attività in Italia a seguito del lockdown per coronavirus.
E’ in quell’occasione che il presidente del Consiglio ha detto:
“Siamo tutti consapevoli che in Italia c’è tanto risparmio privato, è uno dei punti di forza” del paese. Il problema è che Conte ha poi risposto “A tempo debito vedremo” a chi gli ha chiesto se in futuro potrebbe rendersi necessario, in Italia, il lancio di una patrimoniale.
Apriti cielo: il panico si è diffuso con la potenza di un virus, cavalcato anche da alcuni articoli dai titoli allarmistici, come quello sulla prima pagina di Libero: “Conte punta ai nostri risparmi. Hai soldi in banca? Occhio, te li fregano“.
A inizio maggio il premier aveva in realtà escluso l’opzione di ricorrere a una patrimoniale.
C’è da dire, però che prima ancora, agli inizi di aprile, una proposta sull’imposta, battezzata Covid tax, era stata praticamente presentata da Graziano Delrio e Fabio Melilli, capigruppo del Pd rispettivamente alla Camera e in commissione Bilancio.
I due avevano proposto, per la precisione, un contributo di solidarietà da parte degli italiani con più risorse a favore dei meno fortunati:
“I cittadini con redditi più elevati di 80.000 euro dovranno versare un contribuito di solidarietà che inciderà sulla parte eccedente tale soglia. La somma versata sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione. Il gettito atteso è 1,3 miliardi annui”, così Delrio e Melilli.
A scattare sull’attenti e a opporsi fin da subito erano stati sia Italia Viva di Matteo Renzi che il M5S.
Il contributo sarebbe stato pari al 4% oltre la soglia dei 80.000 euro, del 5% oltre i 100.000 euro, del 6% oltre 300.000 euro, del 7% oltre 500.000 euro, dell’8% oltre un milione di euro. Così aveva scritto La Repubblica: “In base alla tabella che accompagna il testo, sarebbero 110 euro l’anno per 200.000 contribuenti che guadagnano sopra gli 80mila euro (200 euro lordi, ma con la possibilità di dedurre 90 euro). Da 90.000 a 100.000 euro il contributo sarebbe di 331 euro al netto della deducibilità; 718 euro da 100.000 a 120.000 euro e di 1408 euro da 120.000 a 150.000, aumentando mano mano che cresce il reddito”.
“Non esiste – avevano detto i Cinque Stelle. “Questo è il momento di dare, non di mettere le mani nelle tasche”. Il capo politico del M5S Vito Crimi aveva precisato: il contributo di solidarietà “è una loro iniziativa, noi con garbo e spirito unitario abbiamo proposto ai parlamentari di tagliarsi lo stipendio, cosa che il M5s già fa senza ricevere risposta. Ora non è il momento di chiedere ulteriori sacrifici agli italiani, rimaniamo contrari a qualunque forma di patrimoniale”. Ancora: “le risorse le dobbiamo trovare dentro il Paese, ridiscutendo interventi non necessari come la Tav e attraverso l’Europa, con strumenti nuovi e realmente efficaci”.
Dal fronte Italia Viva Davide Faraone su Twitter aveva pubblicato il seguente post:
“Le tasse vanno diminuite, non aumentate. Parlare di patrimoniale per chi guadagna 3.500 euro al mese è assurdo. Il Pd è sempre di più il partito delle tasse“.
Ma ora? Ci si mette lo stesso Conte? Un avvertimento è arrivato da Forza Italia, attraverso la nota della presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini:
“Quali sono i ‘tanti progetti a tempo debito sul grande risparmio privato degli italiani’ annunciati da Conte? Ci aspettiamo un chiarimento immediato da Palazzo Chigi, perché il sospetto che si stia preparando una patrimoniale è fortissimo. Il silenzio della maggioranza, a questo proposito, è inquietante, e allora è bene che le sinistre al governo sappiano che se prendesse davvero forma un colpo di mano così devastante, Forza Italia si opporrà nel modo più fermo all’esproprio dei risparmi che significherebbe per l’Italia la mazzata finale”.