Quali ritorni da Wall Street nei prossimi 10 anni? Goldman Sachs lancia la sua previsione sull’S&P 500 (l’ultima volta sbagliò per difetto)
Esattamente 8 anni fa, nel luglio 2012, gli analisti di Goldman Sachs avevano previsto che le azioni statunitensi avrebbero generato un ritorno dell’investimento nei successivi 10 anni dell’8%. La realtà dei fatti ha visto l’indice S&P 500 restituire agli investitori in media il 13,6% annuo da quando gli analisti hanno iniziato a pubblicare il loro report “Portfolio Strategy Research” otto anni fa.
Performance a doppia cifra e sopra il range massimo indicato dalla casa d’affari Usa che ora riprende carta e penna indicando la sua view di lungo periodo per i prossimi 10 anni. Le attese rimangono ampiamente positive, ma l’eldorado degli anni scorsi difficilmente si ripeterà, salvo sorprese.
“Stimiamo che l’S&P 500 renderà un 6% annuo (inclusi i dividendi) nel corso dei prossimi dieci anni. Una serie di ipotesi più ottimistiche darebbe luogo a una prospettiva ritorno annualizzato dell’11%, mentre le ipotesi più pessimistiche implicano un rendimento del 2% totale all’anno”.
I ritorni annualizzati storici dell’S&P 500
Dalla tabella sottostante emerge che in media negli ultimi 140 anni lo S&P 500 ha un’invidiabile media di +9,2% annuo. Il miglior periodo di 10 anni per i rendimenti azionari composti è stato il decennio chiuso al 1959, che ha registrato uno stellare +21% di rendimento totale annualizzato. Il peggior periodo di 10 anni terminò nel 1939 quando l’S&P 500 realizzò un -4% annualizzato. Un potenziale rendimento annuo a 10 anni del 6% si classificherebbe al 29° percentile dal 1880.
Al 90% le azioni faranno meglio dei Treasury
Si profila quindi un altro decennio di gloria per Wall Street. Utilizzando cinque approcci, gli esperti prevedono che l’indice genererà un totale nominale annualizzato del 6%. (compresi i dividendi) fino al 2030, stimando al contempo che il 25% del rendimento arriverà dai dividendi e il 75% dai guadagni di prezzo. “Le nostre previsioni di rendimento azionario – affermano – suggeriscono che l’S&P 500 sovraperformerà le obbligazioni durante i prossimi dieci anni. Infatti, la nostra analisi implica che un investitore che acquista entrambi i beni oggi ha un 90% di probabilità di generare un rendimento dalle azioni superiore rispetto a quello di un Treasury USA a 10 anni fino alla scadenza nel 2030”.
Gli analisti precisano che mancano meno di quattro mesi alle elezioni presidenziali indicate come cruciali e il cui esito determinerà quali saranno le politiche esecutive e legislative da promulgare e avrà un impatto significativo sul panorama degli investimenti. Il coronavirus ha sconvolto l’economia con una velocità e una gravità mozzafiato. Anche se il rimbalzo iniziale è stato rapido e potente, il ritmo di ripresa da qui in avanti è molto incerto. In definitiva, una soluzione medica come un vaccino è necessaria per consentire una vera normalizzazione dell’attività economica. Non è chiaro quanto tempo ci vorrà per un vaccino e alcuni investitori ritengono che un vaccino sarà identificato entro questo autunno, mentre altri operatori del mercato ritengono che la metà del 2021, o oltre, sia un lasso di tempo più probabile. Tutti concordano sul fatto che ci vorrà del tempo per dosare la popolazione. “Non siamo epidemiologi e la nostra attenzione in questo rapporto – affermano gli esperti di Goldman Sachs – si concentra sul potenziale rendimento a lungo termine delle azioni”. Le allocazioni azionarie da parte delle famiglie, dei fondi comuni di investimento e degli investitori stranieri sono elevate rispetto alla storia. I fondi pensione hanno invece un’esposizione azionaria inferiore alla media nonostante abbiano obiettivi di rendimento complessivo per l’intero portafoglio che in molti casi superano le previsioni di rendimento del capitale proprio.