I problemi nel rifinanziamento del debito pubblico frenano l’euro
Sui mercati finanziari è ritornata la paura. La speculazione non si è fatta attendere e questa mattina l’euro viene scambiato a 1,368 contro il dollaro, sui minimi degli ultimi 8 mesi. Secondo indiscrezioni di mercato per evitare l’ulteriore flessione della moneta unica europea sarebbe intervenuta la Banca Centrale svizzera con acquisti di euro e vendite di franchi.
A preoccupare gli investitori sono da ieri pomeriggio i timori per il rifinanziamento dell’elevato debito pubblico dei paesi deboli dell’Eurozona, come Spagna, Grecia e Portogallo. Da registrare che ieri sera a Wall Street l’indice di volatilità Vix si è portato a 26 punti, con un balzo del 20% rispetto alla chiusura precedente.
Dopo le difficoltà incontrate mercoledì nel collocamento di titoli di stato portoghesi, ieri il copione si è ripetuto nell’asta di bond governativi spagnoli, richiesti a prezzi inferiori rispetto ai collocamenti precedenti. A favorire la speculazione hanno contribuito anche le parole del direttore del Fmi, Dominique Strauss Khan, che ieri ha definito la crisi spagnola molto forte.
L’agenda economica di oggi vede in primo piano i dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Il tasso di disoccupazione di gennaio è previsto stabile al 10% mentre è atteso in controtendenza il dato sulla creazione di nuovi posti di lavoro. Nel mese di gennaio negli Usa dovrebbero essere stati creati 15mila nuovi posti di lavoro dopo oltre 2 anni (dicembre 2007) durante i quali si sono registrate perdite di unità lavorative.
Le vendite hanno colpito anche le materie prime; debole l’oro a 1064 dollari e il petrolio a 73 dollari.