Notizie Valute e materie prime Dollaro australiano in caduta dopo mancato rialzo dei tassi

Dollaro australiano in caduta dopo mancato rialzo dei tassi

2 Febbraio 2010 09:24

Dollaro australiano protagonista oggi sul Forex. La valuta australiana ha decisamente accelerato al ribasso rispetto al dollaro statunitense dopo che la banca centrale dell’Australia ha confermato il livello dei tassi d’interesse al 3,75%. Gli esperti di mercato si aspettavano invece un rialzo dei tassi al 4%. Il cross dollaro Us/dollaro Au viaggia alle 10.20 in crescita dell’1,17% a quota 1,1348, sui minimi da oltre 1 mese. Poco mosso invece il cross euro(dollaro a 1,3927 e quello dollaro/yen a 90,59 yen dopo che ieri il biglietto verde si era rafforzato molto su quella nipponica soprattutto a seguito dei riscontri positivi arrivati dall’indice Ism manifatturiero statunitense, salito a 58,4 punti a gennaio dai 55,9 punti di dicembre. Si tratta dei massimi dall’agosto 2004. Il prossimo catalyst saranno i dati sul mercato del lavoro in uscita venerdì, con un aumento degli occupati “che dovrebbe aumentare la confidenza sulla forza del recupero e sulla sua sostenibilità” rimarcano oggi gli esperti di Société Générale.


Oltreoceano si guarda sempre al nodo deficit che ha raggiunto livelli record. Il budget da 3.800 miliardi di dollari per il 2011 porterà il deficit a 1.600 miliardi, 150 in più rispetto all’anno scorso. L’impegno della casa Bianca è di far calare il budget sotto il 3% del pil nel giro di 4 anni. Il rapporto deficit/pil, dal livello record del 10,6%, è visto scendere a un 4,5% medio nei prossimi 10 anni. Il debito americano passerà dal 63,6% del pil nel 2010 al 77,2% nel 2020. “Non possiamo continuare a spendere come se gli sprechi non avessero nessuna conseguenza”, ha affermato Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, nel presentare il budget 2011.  L’impegno della Casa Bianca è di far calare il budget sotto il 3% del pil nel giro di 4 anni.
Forte l’impegno per l’occupazione con lo stanziamento di 100 miliardi di dollari che dovrebbero permettere di ridurre la disoccupazione al 9,2% nel 2011 dal 10% previsto per quest’anno, per poi scendere ancora fino al 7,3% nel 2013. Infine le nuove stime sulla crescita economica vedono un +2,7% del pil Usa quest’anno  dal precedente +2%. Per il prossimo anno è invece atteso un balzo del 3,8%, mentre nel 2012 e nel 2013 rispettivamente del 4,3% e del 4,2%.


Il calendario economico di oggi vede in primo piano il dato relativo alle vendite di case in corso negli Stati Uniti. La lettura relativa al mese di dicembre è attesa in crescita del 4% dopo la flessione del 16% registrata a novembre. Si era trattato del primo calo dopo nove mesi consecutivi di rialzi. Da rilevare che in dicembre sono scese a sorpresa sia le vendite di case esistenti sia di quelle nuove. La stabilizzazione del mercato immobiliare è fondamentale per favorire la stabilità del sistema finanziario la cui solidità è stata proprio minata dalla bolla immobiliare che ha avuto origine nel 2007. In Europa alle 11.00 è in uscita il dato sui prezzi alla produzione al mese di dicembre (consensus -3,1% a/a dal -4,4% precedente).