Privatizzazioni: Padoan, Poste, Enav e Fs le tre opzioni per il 2015. Ma prima altra quota Enel
“Per il 2015 abbiamo tre opzioni: Poste, Enav e probabilmente Fs. Prima però collocheremo un’altra quota di Enel”. Sono le parole del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, rilasciate in un’intervista a Il Messaggero. Il responsabile del dicastero di via XX settembre ha affrontato, tra gli altri, il tema delle privatizzazioni, spiegando che “il timing della quotazione di Enel verrà deciso in considerazione del trend di Borsa. Come sempre, l’obiettivo è valorizzare al meglio, non svendere”. Padoan ha poi proseguito: “Il mercato non ci è stato favorevole. Tuttavia abbiamo quotato Fincantieri e Rai Way, quest’ultima in particolare ci ha dato grande soddisfazione, malgrado il mercato non sia stato favorevole”.
Per quanto riguarda Poste, Enav e Ferrovie, la percentuale di capitale che verrà quotata non è stata ancora decisa “ma presumibilmente si tratterà del 40% di Poste, del 49% di Enav e di una partecipazione non lontana dal 40% di Fs“, ha sottolineato Padoan, confermando l’obiettivo di 10 miliardi da conseguire nel 2015 grazie alle privatizzazioni, previsto dal Def. “E’ l’obiettivo, naturalmente dovremo fare i conti con il mercato. Ma siamo fiduciosi”.
Sul fronte della valorizzazione del patrimonio immobiliare, il ministro ci tiene a sottolineare: “Di fronte a un mercato che tra il 2011 e il 2014 ha registrato transazioni destinate all’investimento per 8,5 miliardi, a un patrimonio totale dei fondi immobiliari per 40 miliardi, a un valore complessivo delle Sic quotate per 3,5 miliardi, pensare di immettere sul mercato immobili per centinaia di miliardi fa sorridere. Sarebbe già un gran risultato riuscire a racimolare un paio di miliardi l’anno“. Valorizzazione, spiega, “vuol dire mettere a reddito i cespiti più appetibili, collaborare con i Comuni per cambiare la destinazione d’ uso degli immobili del demanio militare che spesso sono allocati in zone particolarmente pregiate delle città ma di fatto sono inutilizzabili. Su questo fronte ci stiamo muovendo concretamente: quanto prima partirà la revisione del Testo unico che disciplina questa materia per semplificarla. Inoltre, introdurremo incentivi per i Comuni più solerti oltre a mobilitare la Cassa depositi e prestiti, che sta già lavorando sul tema, e il fondo dei fondi della società Invimit”, ha spiegato il ministro.
Cambiando argomento, Padoan si è detto convinto che il taglio dell’Irap e il bonus da 80 euro avranno effetti positivi. “Intanto in non poche famiglie, dove lavorano in due, non arrivano solo 80 euro bensì 160. In secondo luogo, pagati i debiti che possono essersi accumulati nella fase peggiore della crisi, è difficile immaginare che quei denari non vengano spesi. E visto che in busta paga ci saranno anche negli anni a venire, qualche effetto lo produrranno. Ne sono certo. Per non parlare del fatto che inciderà non poco anche il taglio dell’Irap sul lavoro”.