Notizie Notizie Italia Visco: non ignorare rischio deflazione, se peggiora Bce dovrà acquistare titoli su larga scala

Visco: non ignorare rischio deflazione, se peggiora Bce dovrà acquistare titoli su larga scala

15 Dicembre 2014 16:15

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Non siamo in deflazione, ma i rischi non possono più essere ignorati. Così il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante un’audizione alla Camera, secondo cui l’Italia non è in deflazione “ma i rischi non possono più essere ignorati”. “Se le nuove informazioni sull’inflazione confermeranno la persistenza o addirittura l’aggravarsi dei rischi per la stabilità dei prezzi nell’area dell’euro occorrerà avviare, con tempestività, ulteriori interventi di acquisti di titoli su larga scala, al fine di riportare le dimensioni dei bilancio dell’Eurosistema sui livelli desiderati”, ha detto il numero uno di Via Nazionale. 
 
La dinamica dei prezzi al consumo resta pericolosamente debole, contribuendo a rendere più difficile la ripresa dell’economia e del credito”, ha detto il governatore, per cui la deflazione “peggiorerà nei prossimi mesi con la caduta dei prezzi del petrolio“. “La ripresa dei prestiti bancari sarà necessariamente graduale: stimiamo che quelli alle società non finanziarie riprenderanno a crescere non prima della metà del 2015, mentre i prestiti alle famiglie potrebbero aumentare già nei primi mesi dell’anno“.
 
Per Visco è poi essenziale che i fondi Tltro della Bce siano usati dalle banche per dare prestiti a famiglie e imprese. “Il ricorso alle prime due Tltro, ha detto Visco, per le banche italiane è stato di 57 miliardi, contro un potenziale massimo di circa 75. Gli intermediari hanno reso esplicita l’intenzione di destinare i finanziamenti a basso costo ottenuti con le Tltro al sostegno dell’erogazione di fondi a imprese e famiglie. E’ essenziale che ciò avvenga”.
 
Visco ha poi assicurato che Banca d’Italia “seguirà l’attuazione” dei piani di rafforzamento di Mps e Carige e “opererà per un’efficace e tempestiva adozione delle misure previste”. “Le effettive esigenze interessano Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige e ammontano complessivamente a 2,9 miliardi (lo 0,2% del prodotto interno lordo). Le difficoltà di queste due banche derivano in ampia misura da episodi di mala gestio che la Banca d”Italia ha contribuito a far emergere, in stretto raccordo con l”autorità giudiziaria”.