Prezzi del greggio oltre 80 dollari al barile. “Entriamo in un periodo cruciale”
Mentre peggiora il selloff, oggi l’Agenzia internazionale dell’energia avverte che i prezzi del greggio potranno crescere superando gli 80 dollari al barile – anche 100 dollari dice Hsbc – a patto che altri produttori non agiscano per compensare le crescenti perdite di approvvigionamento verificatesi in Iran e Venezuela.
Secondo l’Agenzia con sede a Parigi, l’output è cresciuto di 420mila barili al giorno a 32,63 milioni di barili al giorno, una spinta sostenuta principalmente dalla Libia, Iraq, Nigeria e Arabia Saudita il cui contributo controbilancia il venire meno della produzione in Iran. Le esportazioni di greggio iraniano sono diminuite significativamente prima dell’entrata in vigore delle sanzioni statunitensi, ha detto l’AIE in un rapporto recente. La nazione mediorientale dovrà affrontare ulteriori pressioni nei prossimi mesi e la crisi economica in Venezuela sta spingendo la produzione al minimo degli ultimi decenni. Washington ha dato alle nazioni tempo fino al 4 novembre prossimo per ridurre a “zero” le importazioni di greggio iraniano. E’ incerto se l’Arabia Saudita e gli altri produttori colmeranno qualsiasi deficit, o fino a che punto saranno in grado di farlo, ha detto l’agenzia.
“Le cose si stanno inasprendo”, ha detto l’AIE che continua “Se le esportazioni venezuelane e iraniane continueranno a diminuire, i mercati potrebbero restringersi e i prezzi del petrolio potrebbero aumentare, a meno che non ci siano aumenti di produzione compensati altrove”. “C’è un rischio per le prospettive 2019” dice l’Agenzia che alla fine ipotizza: “Stiamo entrando in un periodo molto cruciale per il mercato del petrolio”, che potrebbe spingere i prezzi al di fuori della fascia di 70-80 dollari al barile osservata negli ultimi mesi.