Prezzi al consumo cinesi ai minimi da 5 anni: avanza lo spettro deflazione
Nuova frenata dei prezzi al consumo in Cina. L’inflazione ha evidenziato a gennaio un rialzo annuo pari allo 0,8%, nettamente sotto il +1,5% evidenziato a dicembre. La lettura è inferiore al +0,9% stimato dagli analisti e rappresenta il livello più basso dal lontano novembre 2009.
Su base mensile l’incremento è dello 0,3%, in linea con il dato del mese precedente.
Su base mensile l’incremento è dello 0,3%, in linea con il dato del mese precedente.
Sempre in gennaio l’indice dei prezzi alla produzione cinese ha segnato una contrazione pari al 4,3%, in ulteriore frenata rispetto al -3,3% di dicembre. Gli analisti si attendevano in questo caso un calo meno marcato in area 3,7%. Su base mensile i prezzi alla produzione sono calati dell’1,1%, contro il -0,6% del mese precedente.
Il rallentamento dell’inflazione cinese, secondo la maggior parte degli analisti specializzati nell’economia dell’ex Celeste Impero, evidenzia come la domanda domestica si mantenga su livelli estremamente bassi, e come non si intravedano, almeno per il momento, chiari segnali di miglioramento. Secondo altri esperti la frenata dei prezzi al consumo è legata alla concomitanza della festa della luna cinese che, a differenza dell’anno passato, è caduta proprio a gennaio e che potrebbe aver influito sulle rilevazioni rispetto al 2014.
In ogni caso resta evidente il trend, peraltro già materializzatosi per altri Paesi del sud est asiatico, alle prese con un chiaro movimento deflattivo e di rallentamento della domanda di beni. Ricordiamo che la banca centrale cinese è intervenuta più volte al fine di scongiurare l’evenienza deflazione tagliando proprio ad inizio mese i requisiti di patrimonializzazione richiesti alle banche proprio dopo il precedente intervento di novembre.