Prevale la cautela sulle Borse, il risiko degli sportelli entra nel vivo con il Bbva
Prevale la cautela sui mercati europei, in attesa dei risultati delle elezioni di mid-term negli Stati Uniti e dell’annuncio della Fed mercoledì sull’allentamento monetario. Il panorama sullo sfondo resta nebuloso, segnalano nelle sale operative. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, alla prova delle elezioni di metà mandato che rischiano di portargli via la maggioranza sia alla Camera sia al Senato, insiste sulla necessità di allungare il passo e tiene le Borse con il fiato sospeso. Tra oggi e domani la Federal Reserve dovrebbe decidere di dare avvio a nuovi interventi per dare impulso alla ripresa economica. I consumi Oltreoceano non decollano: per la prima volta da più di un anno a settembre i redditi dei cittadini americani sono diminuiti (-1%).
Così in attesa di conoscere le decisioni che verranno prese nella riunione di domani del comitato sulle politiche monetarie della Banca centrale americana, è il tema dei tassi di interesse a tenere banco nell’intera area asiatica, in attesa della riunione della banca centrale giapponese in caledario il prossimo 5 novembre. A Sydney l’istituto centrale ha giocato d’anticipo: ha alzato a sorpresa i tassi di riferimento di un quarto di punto al 4,75% sui timori di spinte inflazionistiche legate alla crescita, innescando un balzo del dollaro australiano, giunto alla parità con la moneta Usa. Mentre in India la Reserve Bank ha alzato di un quarto di punto e al 6,25% il tasso al quale presta fondi agli istituti, mentre il tasso al quale accetta depositi è stato portato al 5,25%.
In Europa sui listini tiene banco invece il risiko degli sportelli. A catalizzare l’attenzione degli operatori nella prima mezz’ora di contrattazioni è il Bbva. Il secondo gruppo bancario spagnolo ha annunciato di avere acquistato il 24,9% della prima banca turca, Garanti Bankasi per un importo di 4,2 miliardi di euro. Bbva effettuerà un aumento di capitale da 5 miliardi di euro, con uno sconto del 29%. La banca spagnola ha raggiunto un accordo con l’altro azionista di riferimento, il gruppo Dogus anch’esso al 24,9%, per la gestione congiunta di Garanti. Nel dettaglio, Bbva acquisterà pertanto il 18,6% di Garanti da General Electric ed il restante 6,3% dallo stesso gruppo Dogus.
C’è gran fermento anche per la gara ormai giunta alle battute conclusive per Polbank. Secondo l’ultimo tam tam di Borsa, Intesa SanPaolo sarebbe in corsa, anche se dovrà affrontare la concorrenza dei francesi di Bnp Paribas e degli svizzeri di Raiffeisen. Eurobank ha messo in vendita una percentuale compresa tra il 50 e il 75% della sua partecipazione in Polbank, istituto che dispone di 344 filiali e ha una quota sul mercato polacco dei prestiti pari al 4,5% e nella raccolta del 2,5%, oltre che un patrimonio di 400 milioni. Ancora una decina di giorni e gli advisor Rothschild e Goldman Sachs avranno sul tavolo tutte le offerte vincolanti entro l’11 novembre. Poi sarà la volta del rush finale. Gli analisti segnalano che sarà il prezzo a dettare le regole del gioco o meglio la convenienza per la banca italiana a procedere o meno nel deal.
Restando nel settore i fari del mercato continuano ad essere puntati su Unicredit complice un articolo del Financial Times. Il quotidiano della City nella “lex column” scrive che l’eventuale disimpegno del gruppo dai mercati esteri che vanno peggio potrebbe implicare delle svalutazioni. In Italia gli operatori seguono Fiat. In un mercato italiano dell’auto in forte contrazione (-29%), secondo i dati comunicati da Federauto, il gruppo torinese aha perso molto piu della media (-39,5%). E non solo. Secondo Automotive News, un naufragio del progetto Fabbrica Italia spingerebbe il Lingotto ad incrementare la produzione in Polonia e Serbia, nonché a spostare negli Usa la realizzazione della futura berlina compatta nata dalla collaborazione fra Lancia e Chrysler e della Alfa Romeo Giulia.